di Daniele Marzi
Una partita da vincere, senza se e senza ma. A oltre un mese dall’ultimo successo in campionato, il Livorno di Roberto Venturato, alla seconda gara interna consecutiva, si gioca molto in uno scontro diretto importantissimo contro la Torres, altra grande delusa di questa prima parte di stagione. Il nuovo tecnico amaranto, che già contro il Ravenna aveva fatto intravedere qualche progresso, ha avuto una settimana tipo per preparare la partita e, pur non avendo la bacchetta magica, per far assimilare ancora meglio i suoi principi a un gruppo apparso meno impaurito e più determinato. Ovvio che serva confermare tutti i piccoli passi avanti e provare a compierne altri verso una situazione di classifica migliore.
Nella conferenza pre-gara, Venturato ha analizzato con grande equilibrio il momento del Livorno, definendo la gara contro i sardi come importante, ma senza caricarla troppo a livello emotivo. I punti però, per stessa ammissione dell’ex tecnico del Cittadella, adesso iniziano a pesare e da qui alla fine del girone di andata (e al mercato di gennaio) la classifica va necessariamente mossa. Il calendario non è impossibile: eccezion fatta per la gara interna contro il lanciatissimo Arezzo, gli amaranto affronteranno Gubbio e Rimini in trasferta e Pontedera (oltre alla capolista di Bucchi) in casa. Senza mettersi a fare tabelle e previsioni, resta chiaro che il Livorno dovrà dare una bella scossa alla propria classifica. Tutto questo in un campionato che sta dimostrando — escluse le prime tre della classe — di non essere certo di livello eccezionale.
La Torres torna all’Ardenza dopo oltre 42 anni per una gara di campionato. Era il 6 novembre 1983 e il Livorno di Melani si apprestava a stravincere il girone A di C2 con numeri da record… La storia la conosciamo bene: gli amaranto superarono i rossoblù per 2-0 con le reti di Villanova e Pontis. Vittoria anche nella gara di ritorno per 1-0, mentre quest’anno in Coppa Italia di Serie C i sardi si sono imposti 2-1 con le reti di Lunghi e Musso e il gol della bandiera di Federico Marchesi. La musica stavolta è diversa: i punti iniziano a contare, e molto. E sbagliare non è più concesso. Per di più si gioca anche davanti alle telecamere della Rai. Vediamo di non fare brutte figure…











