Su ordine della Procura di Livorno, che ha diretto le indagini, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Livorno, coadiuvati dall’Arma di Cecina (LI) e Pisa, hanno dato esecuzione a un’ ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Livorno, nei confronti di 2 indagati ritenuti responsabili rispettivamente di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Il provvedimento è stato emesso a conclusione dell’indagine avviata la scorsa estate e conclusasi negli ultimi mesi del 2020, denominata “Butterfly”.
Le investigazioni hanno accertato che l’uomo, 45enne di Rosignano Marittimo (LI), era il gestore di una ben organizzata e stabile attività di prostituzione, espletata da diverse donne, partecipando alla spartizione dei loro guadagni. L’indagato poteva contare sulla complicità di una donna, 23enne, residente nel pisano.
Dalle indagini è emerso che il 45enne provvedeva al reclutamento delle donne. Queste ultime si rivolgevano a lui, ben conosciuto in quegli ambienti, il quale si vantava di avere un’esperienza pluriennale nel settore: <<è 20 anni che faccio queste cose>>, potendo poi “licenziare” le donne che non garantivano determinati standard di prestazioni o che non si comportavano come lui avrebbe voluto.
Il rosignanese, inoltre, reperiva gli appartamenti ove far prostituire le donne da lui reclutate. Nei mesi di indagine ne sono state individuate almeno sei, tra la provincia di Livorno e Firenze.
L’indagato si occupava anche del marketing, provvedendo ad inserire su più siti internet di incontri hot gli annunci delle donne, corredate da fotografie. Non solo la semplice pubblicazione di messaggi e foto ammiccanti ma anche un vero e proprio “controllo di qualità”: in alcune circostanze è stato documentato che l’uomo accompagnava talune donne a fare degli scatti fotografici ed in altre occasioni è emerso che era lui a scegliere le foto da inserire negli annunci.
L’uomo, infine, svolgeva il ruolo di autista, accompagnando le donne presso i luoghi d’appuntamento.
Per il lavoro svolto, le donne corrispondevano una cifra variabile: alle volte 100 euro al giorno, altre volte una percentuale sui guadagni quotidiani, comunque non meno del 30%.
Collaborava con il rosignanese nelle attività di sostegno logistico una 23enne, di origine pisana. La giovane in più circostanze ha fornito schede telefoniche utilizzate per fissare gli appuntamenti e si è adoperata nel reperire i siti ove consentire l’attività di prostituzione e per questo è indagata per il reato di “favoreggiamento”.
Diverse sono state le donne reclutate dal 45enne, sia italiane che straniere. Per sua stessa ammissione negli ultimi anni l’indagato ha accantonato circa 50mila euro.
L’uomo, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, perché ritenuto responsabile di “sfruttamento della prostituzione”, è stato trasferito presso la Casa Circondariale de “le Sughere” di Livorno mentre la donna è destinataria dell’obbligo di dimora nel comune di Pisa.