L’intervento del Comitato Borgo Aperta e Vera sulla riqualificazione del quartiere. “Solidarietà temporanea alla ristorazione o definitiva trasformazione di Borgo Cappuccini?”
” Il Comitato Borgo Aperta e Vera desidera esprimersi in merito ai numerosi incontri fra i cittadini e istituzioni sulla riqualificazione del quartiere Borgo Cappuccini. Questo dialogo purtroppo, come già detto in precedenza, si rivela inutile, senza risposte e allontana sempre più la fiducia dei cittadini dalle istituzioni. Ogni volta si rimanda il tutto ad un nuovo incontro successivo, poiché si parte dal pregiudizio di voler convincere i residenti e commercianti ad abbracciare le scelte già compiute dall’Amministrazione.
Come indicato dal Comitato stesso ai numerosi residenti, non vale la pena parteciparvi più. Nell’ultimo dibattito abbiamo assistito addirittura al paragone con il quartiere della Venezia, per giustificare che eventuali problemi legati alla movida notturna sono una “normalità” da farsene una ragione, come citato dall’assessore Garufo, al quale andrebbe ricordato che le amministrazioni lavorano per risolvere i problemi dei cittadini, non per crearne di nuovi.
Abbiamo ascoltato spesso la parola riqualificazione, ma sarebbe bene spiegare cosa si voglia davvero realizzare. L’assessora Cepparello dice che c’è forte richiesta di riqualificazione da parte dei cittadini, ma non dice in che maniera intende intervenire. Forse, ma è solo la nostra immaginazione, si vuole allargare a dismisura i marciapiedi per meglio alloggiare i gazebo dei locali, magari con alberi e panchine, e togliere posti auto, scooter e la possibilità sosta, di carico e scarico per residenti e commercianti? Questo significherebbe la chiusura di tutti i negozi commerciali. Oltretutto spazi pedonali, alberi e panchine , oltre a ridurre la viabilità della strada, possono creare luoghi di assembramenti molesti e di bivacchi notturni.
Non pensiamo che queste siano le riqualificazioni richieste dai numerosi cittadini, che hanno protestato per gli schiamazzi e il degrado notturno vissuto nella fase di sperimentazione. In un momento difficile per tutte le categorie di lavoratori (commercianti, artigiani, liberi professionisti e dipendenti in cassa integrazione), l’Amministrazione dovrebbe mostrarsi solidale con tutti.
Non si può pretendere di chiudere la strada per solidarietà verso una categoria specifica di ristoratori. Se questa fosse davvero la ratio legis, quante strade si dovrebbero chiudere a Livorno? Chiediamo all’amministrazione di ripensare nuovamente alle considerazioni più volte espresse dai cittadini e dal Comitato: un conto è far solidarietà con eventi occasionali, altro è apparecchiare la strada di tavoli, con opere definitive quali alberi e marciapiedi sproporzionati per realizzare una pedonalizzazione definitiva in barba alle promesse fatte e alle esigenze degli abitanti del quartiere.
E per concludere, la inaspettata dichiarazione del sindaco di una ennesima nuova festa per Borgo, annunciata difronte a quei pochi residenti che si lamentavano del caos notturno, ci lascia ancor più sconfortati nelle nostre perplessità.”