Fabio era un praticante della Spes Fortitude, nonché grande tifoso di calcio, motivo per il quale gli è stata intitolata la “Curva Nord” dello stadio Armando Picchi.
Lenny Bottai titolare della palestra Spes Fortitude lo ha ricordato insieme alla compagna Veronica
“Fabio è stato fino alla fine in palestra, nonché sostenitore di ogni mio incontro, un amico, un fratello sempre presente”
Alla serata ha partecipato oltre al Sindaco Luca Salvetti anche il Presidente dell’US Livorno 1915.
Sono stati raccolti oltre 600€ da donare alla LILT (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori) che verranno utilizzati per una campagna di prevenzione gratuita.
“Quello che sarebbe servito a Fabio, forse, per scongiurare la sua scomparsa”, così ha commentato Massy, il fratello di Fabio, che è salito sul ring ed ha ricevuto una targa ricordo da parte della Spes ed una maglia da Paolo Toccafondi con il nome “Bettinetti” stampato. Sugli spalti era presente lo striscione che ogni domenica è appeso al Picchi che porta sempre il suo nome.
Passando al racconto pugilistico della serata la Spes ha dovuto incassare due sconfitte di strettissima misura in apertura, la prima con Corleone, school boys del Team Fancelli, avvenuta a discapito del fiorentino Ghini, quindi quella di Ponzolini – già bronzo agli italiani school boys nei 48 Kg – con il senese Bramerini. Sconfitte purtroppo anche per Spiga (accademia dello sport) e Saidani (Toro Loco Rosignano), i quali hanno ricevuto uno stop arbitrale (Ko tecnico per conteggi in piedi) forse troppo cautelativo considerando che si trattava di due lite (massima divisione dilettantistica).
Vittoria impressionante del tunisino in forza alla Spes, da mesi finito sotto le cure personali e sportive di Lenny Bottai, Weslati, il quale ha davvero una storia interessante alle spalle ed un passato ai vertici nella propria nazione, che ha annientato il bravissimo e tenace genovese Piacentino infliggendogli ben due knock down e prevalendo chiaramente ai punti tra gli applausi e gli apprezzamenti di tutti, addetti ai lavori e non.
E’ arrivato così il momento del clou della serata, affidato ai due professionisti, punta di diamante della Spes: il mediomassimo Federico “super” Gassani e l’ex campione italiano dei supergallo Jonathan “T34” Sannino, opposti ai due stranieri Malinovic, proveniente dalla Bosnia per il primo, e Ghachechiladze, arrivato dalla Georgia per il secondo. Due “collaudi” – come li ha definiti lo stesso Bottai alla fine – “necessari per misurare le prospettive del 2022 di entrambi”. Malinovic si presentava con un record di tutto rispetto, quattro vittorie e una sola sconfitta, ma Gassani lo ha saputo domare da subito, dopodiché lo ha centrato prima al corpo, atterrandolo al secondo round, e nella ripresa successiva finito con un preciso montante destro al viso, non dopo aver incassato un brutto gancio destrao. Per Malinovic l’arbitro ha giustamente deciso di interrompere la contesa, nonostante il tentativo di rimettersi in piedi. Gassani ha così chiuso il quarto match consecutivo per Ko e si è proiettato in cima ai vertici nazionali della categoria.
Ghachechiladze è stato invece un test più sodo per Sannino, che lo ha battuto chiaramente ai punti ma non senza difficoltà. Il georgiano, il quale vantava oltre sessanta match a torso nudo, ha saputo tener testa al carrarmatino della Spes, ricambiando ad ogni scambio “pan per focaccia”, seppur rimettendoci spesso. Dopo sei round intensi, combattuti ed apprezzati, Sannino è così tornato alla vittoria dopo la sconfitta di Brescia che gli è costata il titolo contro Mattia De Bianchi. “Per entrambi adesso si aprono le porte per la possibilità di disputare titoli nazionali o internazionali, ovviamente sponsor permettendo, considerando che la boxe professionistica in Italia necessita di appoggi esterni per realizzare le serate e disputare i titoli (o campionati), i quali, al contrario del dilettantismo, sono – laddove c’è una designazione per meriti di classifica – risultato di aste e quindi di proposte di organizzare le serate da parte dei promoter (sono solo quattro in Italia) che si offrono di farlo nei territori dove si trovano risorse e pubblico” ha ricordato Bottai “noi, possiamo e dobbiamo sportivamente farci trovare pronti, il resto è una cabala e una variabile nella quale possiamo poco”. Di sicuro, vedendo la serata di giovedì, in città non manca il secondo. Certo è che Livorno, come realtà, rimane una punta nella tradizione pugilistica nazionale che riesce a competere con le grandi città, sta tornando insomma, in linea con una lunga tradizione, ai tempi dei compianti Nenci, Golfarini, Brondi, Sitri e compagni, con le dovute proporzioni ovviamente. Da sottolineare anche, che questi eventi oggi, puntualmente, con la Spes, servono anche a riflettere e ad agire a favore della comunità con iniziative benefiche, cosa non da poco oggi.