Altro che vita tranquilla, per dirla con Francesco Tricarico. Per i tifosi del Livorno non c’è mai pace. La loro è una vita da spendere sulle montagne russe, e avete voglia di prendere pasticche contro l’agitazione di stomaco. Quando di mezzo c’è l’amaranto non ci sono mezze misure. Prendete la partita di oggi: scontro diretto per la promozione, derby, avversario il Grosseto non esattamenta un avversario e una tifoseria con cui corre buon sangue. Ma tant’è. Pronti-via e il Livorno prova a giochicchiarla, questa partita, ma ben presto si capisce che il Grifone (o i Torelli, come li chiamavano i cronisti degli Anni 70) ha il piglio giusto, la sfrontatezza e la spavalderia di chi vuole cancellare il ko casalingo con il Poggibonsi. Indiani ha pure concesso l’onore della maglia da titolare – la prima della stagione – a Federico Dionisi, ma la squadra carbura poco e pian piano il Grosseto prende campo. Ne prende tanto specie sulla destra dove Mobilio fa soffrire D’Ancona. E infatti al 12′ è proprio l’attaccante esterno maremmano a portare in vantaggio gli ospiti con un bel diagonale, agevolato dall’immobilità della difesa amaranto. La reazione del Livorno è impalpabile. Marinari patisce perché è un ragazzo del 2005 e i dirimpettai sono vecchi bucanieri. Russo va a corrente alternata e gli altri acquisiscono fiducia, mentre Mobilio continua a imperversare e costringe Tani a una paratona (20′). C’è pure tempo per una punizione di Riccobono dai 18 metri con pallone che finisce in Curva Nord. Bisognerebbe limitare i danni e invece quando piove, grandina. Così, nel momento peggiore (nel recupero) il Grosseto raddoppia con Marzierli che schiaccia in porta da due metri un cross – manco a dirlo – proveninente dalla destra. Intervallo.
Indiani fa rimanere nello spogliatoio il frastornato D’Ancona e l’acerbo Marinari. Dentro Arcuri (gamba e faccia tosta) e Rossetti (il centravanti old style). Il primo possesso del secondo tempo è da brividi con una sequela di pasticci, ma poi il Livorno prende in mano la partita. Dopo 115″ dall’inizio della ripresa Parente scaraventa in porta una sassata . Il Grosseto perde sicurezze, il Livorno sente l’odore del sangue. Hamlili alza dal limite dopo uno schema da calcio d’angolo. 8′: tiro cross di Capparella, il pallone sibila non lontano dall’incrocio dei pali. In campo c’è una sola squadra: è quella che – tra l’altro – ha più storia e blasone delle due. Al 13′ contropiede di Hamlili che assiste Rossetti. Il sinistro del centravanti è chirurgico. L’Ardenza impazzisce, ma siamo solo all’inizio dei fuochi d’artificio. Quattro minuti dopo Capparella centra per Rossetti che arriva sul pallone come un frecciarossa e scaraventa in rete da distanza ravvicinata. E’ il ribaltone. Altri sei minuti e stavolta è Capparella con un bel sinistro in mischia a servire il poker. Infine al 29′ Parente dal limite infila il quinto gol. Pazzesco: in 27′ il Livorno ha segnato 5 gol, ha inviato un sms a tutte le avversarie di questo campionato e ha indotto i tifosi del Grosseto ad abbandonare anzitempo l’Armando Picchi. A volte sì: le montagne russe sanno essere parecchio divertenti. Anche senza far ricorso alle pasticche contro il mal di stomaco.
ivorno (4-2-3-1): Tani; Parente, Brenna, Risaliti, D’Ancona (46′ Arcuri); Hamlili, Bellini; Marinari (46′ Rossetti), Capparella (77′ Malva), Russo; Dionisi (70′ Luci). A disposizione: Cardelli, Currarino, Regoli, Frati, Calvosa. All. Indiani
Grosseto (4-2-3-1): Raffaelli; Guerrini (78′ Falasca), Cretella, Possenti (80′ Bolcano), Aprili (57′ Macchi); Sacchini (70′ Benucci), Sabelli; Addiego Mobilio, Riccobono (65′ Cela), Senigagliesi; Marzierli. A disposizione: Pellegrini, Boiga, Fregoli, Grasso. All. Malotti
Arbitro: Leone di Avezzano
Reti: 13′ Addiego Mobilio, 45’+2′ Marzierli, 47 Parente, 58′ Rossetti, 61′ Rossetti, 68′ Capparella, 73′ Parente
Note: angoli 2-7, ammoniti Riccobono, Risaliti, Hamlili e Sabelli, recupero 4’+4′
Foto Simona Marzi