Comunicato stampa a firma SLC-CGIL Livorno RSU SAE TIRRENO
“Nei giorni scorsi, presso la sede di Livorno del TIRRENO, si è tenuta un’assemblea per discutere la volontà aziendale di trasferire l’intero comparto poligrafico a Sassari.
Questa proposta ha suscitato grande preoccupazione tra i lavoratori, in particolare tra le lavoratrici, che rappresentano il 60% della forza lavoro complessiva. La mancanza di comunicazioni ufficiali da parte dell’azienda sta creando ulteriore disagio e incertezza tra i poligrafici, a differenza dei giornalisti già incontrati dalla Direzione in questi giorni.
Desideriamo sottolineare che l’operazione di trasferimento riguarda anche i colleghi della Nuova Sardegna, i quali si sono dichiarati contrari a questa decisione e hanno espresso la loro solidarietà nei confronti dei lavoratori livornesi.
La soluzione prospettata a suo tempo prevede la nascita di nuove società, di cui una, SAE Servizi, con i dipendenti poligrafici.
La decisione aziendale, invece di risultare un’opportunità per gestire una fase difficile del settore, è diventata una spada di Damocle sul futuro lavorativo dei lavoratori di Livorno, con il paventato trasferimento in Sardegna della maggioranza dei lavoratori.
A fronte di un primo momento di confronto, seppur informale, ad oggi nulla ci viene detto su modalità e tempi dell’operazione, creando notevole apprensione a tutti.
Oltre a ciò, non sappiamo neanche se la nuova azienda risponderà ai requisiti necessari per poter applicare le norme previdenziali correnti, cioè se si tratterà di azienda editoriale.
È evidente che si tratta di una situazione non più sostenibile, soprattutto dopo l’informativa ufficiale data ai giornalisti, pertanto chiediamo all’azienda di aprire da subito il tavolo di confronto, consapevoli della netta contrarietà del sindacato e dei lavoratori e lavoratrici ad un progetto che ad oggi risulta solo un mero taglio del costo del lavoro.
Durante l’assemblea i presenti hanno deciso, nel confermare lo stato di agitazione, di dare mandato alle rappresentanze sindacali di attuare tutte le forme possibili di pressione per ottenere un confronto diretto con l’azienda, senza escludere azioni di lotta, già utilizzate in passato e perfettamente riuscite.
Contemporaneamente sensibilizzeremo tutte le istanze locali e regionali alla risoluzione della vertenza, al mantenimento dei posti di lavoro e per il rilancio di un giornale storico del tessuto culturale della Toscana”