di Giorgio Billeri
Champagne. Servito ghiacciato, viste le temperature di questo gennaio. Stavolta niente stenti, niente vittoria col cuore in gola: stavolta bollicine per tutti. Ci voleva una Pielle così, libera di divertirsi in attacco, di esprimere un basket spumeggiante. Rieti, squadra cui piace attaccare e molto meno difendere, ha accettato il run and gun e si è anche rifatta sotto nel finale, fino a tornare a meno sette, ma era la serata del flute e delle bollicine, e non poteva finire male. Altri due punti per restare lassù, tra le big, e tanti bei segnali, dal trentello di Venucci ad Hazners al contributo dei lunghi.
Primo quarto di vera onnipotenza offensiva. Pioggia di triple, transizioni, circolazione di palla supersonica. Come se la Pielle avesse finalmente tolto quei fastidiosi granelli di sabbia dagli ingranaggi, e la crisalide si fosse finalmente evoluta in splendida farfalla. Venucci, accarezzato dai Numi del canestro, ne mette 16 in 10′, con 4 triple: onnipotente, Rieti non lo prende mai. Anche Hazners, oggetto sempre meno misterioso, ne mette due in acrobazia. Insomma, 32 in un tempino, davvero troppa grazia, una cavalcata nelle verdi praterie, il sole in viso e il vento alle spalle.
La difesa di Rieti non sarà mai proiettata nelle scuole basket, questo no. Laziali molli, in perenne ritardo. Il cinismo offensivo della Pielle morde le tenere carni reatine, Cepic e Paesano da gregari stavolta vestono il frac e fatturano punti e rimbalzi mentre il Palallende si incendia per la tripla, elegantissima, di Hazners, sempre più dentro al sistema Campanella.
All’intervallo lungo lo score è così bello da esporlo in una teca: 63 punti, roba difficile da vedere in B, 17/24 dal campo, una dittatura a rimbalzo. Venucci a quota 28. La gente si spella le mani, finalmente col cuore nello zucchero.
Ma i diamanti non sono per sempre, così come la perfezione dell’attacco. Rieti stringe i bulloni e capisce che è il momento di randellare: da meno 20 a meno 9, con Hazners che scaccia gli spettri con una tripla di freddezza baltica.
E Cepic che trasforma un siluro di platino con dedica al vetriolo alla panchina reatina, che lo aveva colpevolmente “battezzato”
Rieti non si piega, torna a meno sette ma il finale rende giustizia alla Pielle: finisce 95-87
Pielle: Cepic 17, Venucci 32, Hazners 13, Campori 5, Donzelli 4, Vedovato 3, Bonacini 5, Del Testa 3, Paesano 13. RIETI; Cecchi 3, Giunta 12, Meluzzi 20, Capocotta 23, Melchiorri 17, Baldassarre 12.
Foto: Simona Marzi