Leonzio 8. Nemico pubblico: altro che Will Smith. A San Severo devono aver vivisezionato la partita contro Montecatini, e il piano-partita era mettere in catene il fromboliere abruzzese, toglierli l’aria, indurlo alla forzatura. Esplode, come sempre, quando l’aria si fa rovente: 17 punti, una raffica che manda San Severo al tappeto.
Klyuchnyk 8. Parte bene, con azione da tre punti e intimidazione d’area. Poi la coppia in grigio decide di sanzionare ogni respiro dell’ucraino di Leopoli, che in difesa perde solidità al cospetto di Cane, che a dispetto del cognome non è malaccio. Ma nel finale, con la spada di Damocle sulla testa, il colosso di Leopoli porta tutti a scuola di post basso. 16 punti, 6 rimbalzi, 20 di valutazione. Sarà anche lento…
Venucci 7. Difficile portare palla ed essere lucidi contro una difesa che morde ai polpacci e che picchia senza farne mistero. Ma quando ha un centimetro di spazio arma il suo step back mortifero. Percorso netto da tre punti, gara di enorme dedizione.
Cepic 7. Che bravo. L’assenza di Donzelli regala minuti e responsabilità al montenegrino, che non se ne fa un cruccio, anzi. In attacco prende le sue responsabilità, dall’altra parte del campo morde e difende. 5 rimbalzi di platino.
Campori 8. Gara perfetta del capitano, con quella giocata in sottomano nel finale che mette le ali alla sua Pielle. Un’arma silenziosa, ma che sposta in ogni battaglia.
Del Testa 8. Non per le due triple, non per la difesa da Samurai, ma per quel rimbalzo d’attacco nel finale convertito in due liberi. L’ha vinta lui. Finalmente.
Hazners 7. Fa confusione, perde qualche palla sanguinosa. Ma quando inquadra il bersaglio con quegli occhi di ghiaccio, il lettone fa male. Malissimo.
Vedovato 7. Si stava mangiando Cane, il lungo pugliese. Gli arbitri, chissà, non hanno gradito e lo hanno tempestato di fischi assurdi. Gioca poco, il tempo di mettere sei punti pesanti.