di Giorgio Billeri
RUCKER S.VENDEMIANO: Tassinari 27, Oxilia 4, Tadiotto, Cacace 23, Zacchigna 4, Donda 4, Glutidis 10, Visentin, Preti 13, Fabiani 3.
PIELLE: Sinagra, Cavaliere, Venucci 15, Klyuchnyk 14, Leonzio 19, Del Testa 3, Vedovato, Hazners 10, Campori 6, Cepic 9, Lucarelli 6, Bonacini 12.
Habemus Pielle. Habemus una squadra. E una vittoria che potrebbe rivelarsi fondamentale. Dal comignolo dei playoff esce una suadente, magica fumata biancazzurra. Un successo-capolavoro, quello di Conegliano, che porta la Toscana Legno sull’1-0 nel quarto di finale contro la Rucker. Un blitz che porta il sugillo dell’immenso, incredibile Ennio Leonzio, protagonista di un finale surreale, ma anche di una squadra compatta, decida, lucida, che ha avuto importanti mattoncini da tutti. La Pielle ha cambiato marcia, segnando 94 punti con grandi percentuali, tenendo botta a rimbalzo, difendendo nei momenti difficili. Klyuchnyk finalmente ha messo sul parquet il suo tonnellaggio e la sua classe, Lucarelli ha abbagliato con due sprazzi di puro talento, Hazners e Venucci hanno crivellato la retina da fuori. Miglior inizio, insomma, non poteva esserci. E tra 48 ore di nuovo in campo per garadue: serve resettare per cercare il colpo decisivo.
Ma dunque questi sono i playoff, l’esaltazione delle difese, la tonnara dei gomiti alzati, il sudore e l’attenzione, i colpi proibiti? Sarà, ma non si vede. Un primo tempo da 90 punti complessivi (45-45), con il crepitare continuo di canestri, il cotone della retina che non ha un attimo di pace. San Vendemiano e Pielle, in attacco, girano come orologi svizzeri: 15/29 con otto triple per i veneti, 16/31 con sette ciuff dall’arco per la squadra di Turchetto, che sembra lontanissima cugina della creatura tremebonda che sudava l’impossibile per trovare il canestro. La Rucker è uno strano animale cestistico: non si sbatte eccessivamente dietro, ma corre all’impazzata e cerca sempre la conclusione nei primi dieci secondi: e quando Tassinari, baciato dalla Musa del canestro (16 punti nel solo primo tempo) il lungo Cacace e Oxilia trovano varchi, si fa dura. Ma la Pielle ha la testa delle giornate mogliori, e resta sul pezzo: si porta avanti per due volte in maniera promettente (12-21, poi 25-32) grazie all’inizio prepotente di Klyuchnik, alle mani di seta di Leonzio e Venucci, alla freddezza di Hazners ma si fa sempre riprendere, con quei blackout che sono la croce di una stagione, finora, con poche delizie. La Rucker insomma, con tutto il suo talento, riesce ad alzare la testa dalle sabbie mobili. A salvare la pellaccia e addirittura a mettere la testa avanti (44-37), prima del parzialino Pielle di 8-1 che manda le squadre a bere il the caldo in perfetta parità. Con un 45-45, 90 punti complessivi in 20’, che raramente si era visto, quest’anno, in serie B.
Il terzo quarto della Pielle è una serie di pennellate che compogono il quadro perfetto. La difesa si compatta, morde finalmente, e innesca tante transizioni chiurgiche, vincenti. Il parziale di 27-15 è figlio delle triple di Venucci, dei movimenti in post basso di Klyuchnik, delle magìe di Leonzio, della tripla di mestiere di Lucarelli. Al 30’ il tabellone indica 60-72 nel tripudio del settore piellino che trabocca d’amore. Ma la sofferenza non è ancora finita: gli arbitri pescano Klyuchnik e Vedovato in fallo, il padovano deve uscire, la coperta sotto si fa corta, Cepic viene schierato da cinque. Ma c’è la doppia elle, Leonzio-Lucarelli, 9 punti in fila, in un amen, mentre continua la partita da americano di Tassinari (78-84). Cuore in gola, tanto per cambiare. La Pielle non fa più canestro, quinto fallo di Cepic. San Vendemiano a meno tre a poco più di un minuto dalla fine. Leonzio di ghiaccio dalla lunetta (83-88). L’ultima tripla di Leonzio è una sfida alla cinetica: su una gamba sola, con la mano dell’uomo addosso. E’ la fine, il trionfo. Habemus Pielle.
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