I rappresentanti delle principali comunità etniche presenti sul territorio hanno partecipato questa mattina all’incontro che si è tenuto al centro trasfusionale dell’ospedale di Livorno. L’iniziativa dal titolo “Tante etnie, un solo sangue” è stata promossa da Avis Comunale Livorno in collaborazione con l’Azienda USL Toscana nord ovest e resa possibile grazie alla fondamentale della questora Giuseppina Maria Rita Stellino, presente all’evento, che ha favorito l’incontro e il coinvolgimento diretto delle diverse comunità.
All’appuntamento ad accogliere i rappresentanti delle dieci comunità etniche erano presenti oltre al direttore dell’ospedale, Spartaco Mencaroni e alla direttrice del Trasfusionale, Elena Sardano con tutto il suo staff, il presidente di Avis Livorno, Antonio Cucè assieme ai volontari e dirigenti dell’associazione e il consigliere di Avis Toscana Luciano Franchi. Durante l’incontro sono state illustrate le modalità per diventare donatori di sangue e plasma, con particolare attenzione ai requisiti richiesti e all’importanza del gesto dal punto di vista civico e umano.
“È stato un momento importante – ha ammesso Elena Sardano, direttrice del Centro Trasfusionale di Livorno – del quale dobbiamo ringraziare Avis Comunale Livorno e la questora Stellino per la sensibilità e il forte impegno. Abbiamo lanciato un messaggio che va ben oltre la sanità: la donazione di sangue è un gesto che unisce, abbatte le differenze e ci permette di costruire una vera e propria banca del sangue multietnica. Le barriere linguistiche e culturali possono essere superate con la motivazione e la convinzione nel valore di quello che si fa. Donare è sicuramente fondamentale per aiutare gli altri, ma è anche un gesto utile per se stessi: permette di tenere monitorata la propria salute, grazie ai controlli periodici a cui ogni donatore viene sottoposto”.
“Oggi abbiamo assistito ad un momento di dialogo, informazione e condivisione – ha detto il presidente di Avis Comunale Livorno, Antonio Cucè – che ha posto al centro i valori della solidarietà, dell’integrazione e della cittadinanza attiva attraverso la cultura della donazione di sangue e plasma. Donare non è solo un atto di generosità verso chi ha bisogno, ma è anche un modo per sviluppare il valore della fraternità, per costruire legami e sostenere concretamente l’inserimento di tutti nel tessuto cittadino. I rappresentanti delle comunità hanno espresso apprezzamento per la volontà di coinvolgerli attivamente e si sono impegnati a diffondere il messaggio all’interno dei propri gruppi di riferimento”.
Questo l’elenco delle comunità intervenute e dei loro rappresentati: Iraq (Al-Eqabi Nazik Mohamed Otba), Marocco (Bouziane Younnes), Senegal (Diaw Yoro), Perù (Huaman Leticia, CeSDI APS), Georgia (Lomtadze Lali), Albania (Mboqe Liljana), Bangladesh (Md Bauiyan Masun), Kurdistan (Pila Yan Sosana e Yldiz Alican), Ucraina (Orysian Dmytruk) e per il CeSDI APS (Artiola Droboniku).
CHI PUO’ DONARE
Donatore può essere chiunque, uomo o donna, di età compresa tra i 18 e i 65 anni in condizioni di buona salute e con un peso superiore ai 50 chilogrammi. Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto alla giornata di riposo retribuita. Chi dona per la prima volta (aspirante donatore) può farlo esclusivamente dopo aver effettuato un colloquio preventivo con i medici ed esami di controllo pre-donazione. La cosiddetta “donazione differita” ha lo scopo di aumentare la sicurezza trasfusionale per i pazienti e tutelare la salute del cittadino.
Sul sito della Azienda USL Toscana nord ovest (www.uslnordovest.toscana.it) nella sezione “Come fare per” sono riportate le risposte alle domande più frequenti sull’argomento e indicazioni sul centro trasfusionale più vicino.