Comunicato stampa a firma Ufficio stampa Europa Verde Livorno
“Europa Verde Livorno alza la voce: l’Autorizzazione Integrata Ambientale è illegittima senza una via d’accesso. Dopo anni di battaglie legali e rischi ambientali, è tempo di una soluzione definitiva.
Gli ecologisti chiedono un intervento immediato e risolutivo da parte della Regione Toscana per porre fine allo scandalo della discarica del Limoncino, chiedendo che venga acquisita l’intera area per garantirne la messa in sicurezza e la definitiva bonifica.
Nonostante le chiare evidenze e le sentenze dei tribunali, la vicenda del Limoncino continua a rappresentare un’anomalia istituzionale e ambientale che non è più tollerabile.
Un impianto incompatibile e pericoloso
La discarica, autorizzata a ricevere 900.000 tonnellate di rifiuti speciali, si trova nel cuore della Riserva dei Monti Livornesi, un’area di pregio naturalistico e archeologico. L’area è classificata dallo stesso Comune di Livorno come zona ad elevata pericolosità geomorfologica e a forte rischio di erosione, soggetta a vincolo idrogeologico.
Il rischio è elevatissimo: in passato, la zona ha contribuito all’approvvigionamento idrico della città e la sorgente del Limone 💦 giace “tombata” proprio sotto la discarica.
Il paradosso legale della via del Limoncino
Il cuore del problema risiede nell’accesso. La Via del Limoncino, l’unica via per la discarica, è stata dichiarata da sentenze civili come una strada privata, non soggetta ad uso pubblico e non idonea al transito di mezzi pesanti industriali per motivi strutturali e di sicurezza.
Nonostante questo chiaro divieto giudiziario, la Regione Toscana ha rilasciato nel luglio 2023 un’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), autorizzando la Società Livrea a gestire l’impianto per altri 10 anni. L’assurdità di questa decisione è lampante: come si può autorizzare una discarica a operare quando è legalmente priva di una strada di accesso per i camion dei rifiuti? La stessa Regione ha liquidato la questione in modo apodittico e, a nostro avviso, errato, affermando che “l’accessibilità al sito non sarebbe pertinente all’AIA”.
L’unica soluzione: l’intervento pubblico
Questa situazione ha esposto per anni i cittadini del Comitato che si oppone alla discarica a sistematiche azioni legali da parte della società privata. Dopo anni di battaglie legali che hanno visto i cittadini tutelare la legalità e l’ambiente in assenza di supporto istituzionale adeguato, l’unica strada percorribile per onorare la tutela ambientale, l’incolumità pubblica e la legalità è un’azione forte e definitiva.
Europa Verde Livorno chiede a Eugenio Giani di impegnarsi affinché la Regione eserciti il proprio potere e responsabilità:
Revoca Immediata dell’AIA rilasciata nel 2023, basata su un presupposto di accessibilità insussistente e in contrasto con le sentenze civili.
Acquisizione dell’Area del Monte La Poggia, al fine di espropriare il sito all’interesse privato e avviarne la bonifica e la riqualificazione ambientale, restituendo l’area al Parco delle Colline Livornesi e alla cittadinanza.
“La Regione non può voltare le spalle a questa situazione. Autorizzare una discarica senza strada di accesso, in un’area a rischio idrogeologico e di pregio naturalistico (vicina al SIC Monti Livornesi), è una decisione ingiustificabile. Chiediamo che si metta fine a questa umiliazione per la nostra città e per i cittadini che da anni lottano: l’unica via d’uscita è l’acquisizione pubblica e la definitiva chiusura dell’impianto,” dichiarano Lorena Marzini e Gabriele Volpi, Co-Portavoce di Europa Verde Livorno”











