Il presidente Melis: “Siamo una Onlus che avvia allo sport i diversamente abili”
Vogliamo iniziare questa intervista spiegando a chi eventualmente non vi conoscesse ancora cos’è la TDS? Lo chiediamo al suo Presidente, nonché allenatore capo di basket in carrozzina e atleta paralimpico, Maurizio Melis.
“La Toscana Disabili Sport è una associazione sportiva dilettantistica con la qualifica di Onlus. Si occupa esclusivamente dell’avviamento allo sport delle persone con disabilità. 3/5 del direttivo stesso sono composti da disabili. Ad oggi pratichiamo a livello amatoriale e agonistico basket in carrozzina, nuoto e pallamano in carrozzina. La nostra sede sociale e operativa è alla Bastia in via Mastacchi a Livorno, impianto per noi vitale perché si possono seguire contemporaneamente tutte le suddette specialità”.
Come si mantiene un’associazione così articolata? Tra l’altro siete una delle poche polisportive paralimpiche in Toscana a livello agonistico. Quali sono i principali ostacoli che dovete superare?
“Bisogna fare una premessa. A parte gli aspetti burocratici nel fondare un’associazione e le conseguenti iscrizioni agli albi comunali e nazionali, i tesseramenti e le tasse federali, che ho superato grazie alla mia formazione, c’era da stabilire sin dalla fondazione una linea morale che rispecchia il mio pensiero al riguardo dello sport: lo sport, soprattutto quello paralimpico, è un diritto per tutti: bianchi, neri, gialli, bambini, adolescenti o adulti, ma innanzitutto ricchi e poveri”.
Perché questa precisazione?
“Perché purtroppo ancora oggi, nel 2025, lo sport paralimpico costa, e costa molto. Mentre un normodotato che vuol fare, ad esempio, il basket deve semplicemente iscriversi ad una delle tante società sportive e, al massimo, comprare un paio di scarpe adatte, per una persona con disabilità bisogna innanzitutto vedere se e dove sono le società sportive che praticano paralimpismo, trovare impianti accessibili e fruibili, ma soprattutto avere una carrozzina sportiva che viene praticamente costruita in base alle misurazioni anatomiche dell’atleta e alla sua disabilità, carrozzina che può arrivare a costare sino a 10.000 euro. Poi se si sceglie, a pieno diritto, la strada dell’agonismo ci sono i costi delle trasferte, che per un atleta con disabilità spesso significa usare dei mezzi adattati, che costano più del normale, o avere un certo numero di accompagnatori, dormire in hotel che siano ricettivi”.
Qual è quindi la strada che ha deciso di intraprendere per garantire quello che lei, ma tutte le persone di buon senso, definisce un diritto?
“Da subito ho deciso che la TDS avrebbe fornito a tutti gratuitamente le attrezzature necessarie e che avrebbe sostenuto tutti i costi facendo in modo che tutti potessero praticare lo sport”.
Un notevole costo insomma, riusciamo a quantificare?
“Lasciando perdere il primo anno, dal 2017 al 2024 abbiamo speso esattamente, come da bilanci, 47.547,27 euro in attrezzature e materiale di consumo, e 55.179,53 per le gare e campionati, a cui bisognerebbe aggiungere circa 1.500 annuali per le tasse federali”.
Parliamo quindi di cifre che superano abbondantemente i centoventimila euro. Da dove li tirate fuori?
“Privati. Semplici amici che ci seguono ormai da 10 anni e ditte private che sostengono le nostre iniziative. Ma mi preme sottolineare che tutti i soldi che entrano sono destinati alle nostre attività. In TDS non ci sono lavoratori assunti e tutti lavorano a titolo volontario e non percepiscono stipendi, a cominciare dal presidente sino ad arrivare all’ultimo degli accompagnatori”.
Quindi avete degli sponsor…
“Che non finiremo mai di ringraziare, ma a parte l’Ortopedia Michelotti che ci sostiene costantemente soprattutto dal punto di vista tecnico, non abbiamo mai trovato uno sponsor che ci seguisse per 2 anni di seguito. Ogni anno siamo punto a capo nella ricerca di finanziamenti”.
E veniamo quindi al motivo più impellente di questa intervista oggi.
“Sì, la raccolta fondi che abbiamo lanciato un paio di settimane fa. Qualcuno ha già aderito. C’è stata la Ecotherm di Roma, che ringraziamo, che ha fatto una donazione, ma soprattutto decine di amici e cittadini livornesi che hanno contribuito, ma siamo ben lontani dal nostro traguardo, con le imminenti trasferte costose che devono affrontare i nostri nuotatori in quest’estate e l’approssimarsi, in autunno, delle iscrizioni al campionato di basket. Praticamente con quei soldi abbiamo solo saldato qualche debito”.
Intanto ringraziamo il presidente Maurizio Melis per le parole che descrivono questa bella realtà paralimpica, che dà la possibilità a tanti di praticare sport che, anche a livello agonistico, ha espresso meravigliosi risultati. Sono di pochi giorni fa i risultati di nuoto che hanno piazzato la TDS al 9° posto tra le società italiane a livello giovanile, la prima tra le toscane, e i record italiani siglati dai suoi atleti.
Una realtà che invitiamo tutti a sostenere, anche con donazioni minime, perché se tanti donano si riescono a raggiungere grandi risultati.
Pubblichiamo qui di seguito le tante modalità per aiutare lo sport paralimpico in TDS:
– carta debito/credito clicca su https://gofund.me/e04aa1f9;
– Paypal trasferisci a toscanadisabilisport@gmail.com;
– bonifico sull’iban IT97C 06230 13901 0000 4060 2920 intestato a TOSCANA DISABILI SPORT;
– con Satispay sul numero 3757392742.
– Potete anche diventare soci con 20€ cliccando su www.toscanadisabilisport.org/iscrizione