Ecco l’esito dell’Assemblea dell’11 ottobre tra lavoratori e sindacati
Durante un’accesa assemblea di venerdi 11 ottobre 2024 sono state illustrate le novità
introdotte dal nuovo contratto nazionale enti locali nel quale le figure dell’educatore e
dell’insegnante sono inquadrate nell’area dei funzionari (il vecchio “D”).
Questo è un ottimo risultato, frutto di tante battaglie del comparto per il riconoscimento del
segmento formativo 0-6 gestito dai Comuni e del personale che vi lavora.
I servizi educativi comunali, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nella formazione e
nella educazione dei bambini e delle bambine e nel supporto alle famiglie, un ruolo che
richiede agli insegnanti e agli educatori chi vi lavorano una sempre maggiore
responsabilità e professionalità.
Purtroppo, questo risultato non viene raggiunto da tutti: il nuovo inquadramento, infatti,
sarà immediatamente applicabile solo a chi viene assunto dal 2024, mentre per il
personale attualmente impiegato nei servizi e inquadrato nell’area degli istruttori (ex C) il
contratto prevede un percorso di progressioni “in deroga ai titoli di studio” che arriva solo
al 31/12/2025. Le caratteristiche previste dal Contratto nazionale e la tempistica
insufficiente non consentono la progressione economica e giuridica nell’area dei
Funzionari a tutto il personale, creando da subito una disparità di trattamento.
Un altro passo avanti del Contratto nazionale è il riconoscimento del ruolo del
Coordinatore/coordinatrice Pedagogico/a, inquadrato anch’esso nell’area dei Funzionari.
Un riconoscimento puramente giuridico che però non definisce in modo chiaro quale sia il
livello di responsabilità del ruolo e come debba essere compensato.
Le e gli insegnanti e gli educatori e le educatrici riunite in assemblea, non ci stanno e
chiedono che venga immediatamente individuata una soluzione a quella che è una vera e
propria ingiustizia: a stesso datore di lavoro, stesse responsabilità, stesso orario di lavoro,
deve corrispondere lo stesso inquadramento e trattamento economico.
Il Comune di Livorno, ben consapevole del valore del proprio servizio educativo e di
quanto i cittadini livornesi apprezzino quello che è da molto tempo considerato “il fiore
all’occhiello” dei servizi comunali, si è prontamente attivato. Purtroppo, le risorse messe a
disposizione non sono sufficienti a portare tutto il personale del settore nel giusto
inquadramento entro l’anno 2025, serve una legge nazionale e risorse che vengano dal
Bilancio dello Stato e non da quelli, spesso in deficit, dei Comuni.
L’unica strada percorribile è una sanatoria che garantisca a tutto il personale
presente nel comparto attualmente inquadrato nell’area degli istruttori l’immediata
progressione nell’area dei funzionari.
Le insegnanti e le educatrici livornesi sono decise a dare battaglia per risolvere questa
situazione e per questo hanno chiesto ai sindacati confederali FP CGIL e UIL FPL presenti
in assemblea, di attivarsi perchè la sanatoria diventi un loro obiettivo unitario a livello
nazionale. Per raggiungere questo risultato chiederanno la solidarietà, prima di tutto, del
Comune di Livorno e successivamente di tutti gli altri Comuni che appoggeranno questa
legittima richiesta, al fine di creare un movimento di opinione che valorizzi il ruolo
fondamentale del segmento educativo 0/6 nei confronti del Ministero e del Governo.