Nell’ambito del recente congresso della sezione toscana della Società Italiana di Reumatologia, dal titolo “Le malattie infiammatorie autoimmuni e la sindrome fibromialgica”, che si è svolto nei giorni scorsi all’ospedale di Careggi, sono stati affrontati i diversi aspetti clinici, diagnostici, terapeutici della fibromialgia. Sono state inoltre indagate le correlazioni tra la sindrome fibromialgica e le patologie infiammatorie autoimmuni. E’ stata un’occasione importante, che ha visto la numerosa partecipazione di clinici di specialità diverse, nonché la partecipazione delle associazioni di riferimento.
La Reumatologia e allergologia di Carrara, diretta da Gianluigi Occhipinti, è stata individuata dalla regione Toscana, nell’ambito di un progetto specifico sulla fibromialgia, come uno dei tre centri territoriali di riferimento, oltre ai tre centri universitari, per la gestione di questa patologia. Il dottor Occhipinti, che è anche il referente della linea professionale Reumatologia per tutta l’Asl Toscana nord ovest, ha tenuto in questa sede una relazione focalizzata sui farmaci utilizzati nella cura della fibromialgia e sulle nuove frontiere che caratterizzano questa sfida.
Una cura che, nell’Asl Toscana nord ovest, prevede tra l’altro il prezioso contributo della struttura di Psicologia della continuità ospedale-territorio, guidata da Patrizia Fistesmaire. Il supporto psicologico è infatti uno dei punti più rilevanti del progetto dell’Azienda sanitaria.
Il progetto, già operativo (da giugno a Carrara e da dicembre a Livorno) è caratterizzato dalla presenza di due team multidisciplinari che operano in ambulatori dedicati: uno per la zona nord a Carrara e uno per la zona sud a Livorno. Tutor del percorso è il reumatologo. Fanno parte del team di Carrara le reumatologhe Franca Storino, Cristina Bernardoni, Vittoria Bascherini e, per Livorno, Cristina Mandolesi.
Nell’equipe di psicologi, per Carrara ci sono Michela Zanetti, Serena Pallotti e Luca Galli, mentre per Livorno Simona Ceccanti e Anna Maria Marroni.
Le altre figure coinvolte nei singoli team sono il fisiatra, il medico dello sport e il chinesiologo (per quanto riguarda gli aspetti riguardanti l’attività fisica e la riabilitazione), l’algologo e il nutrizionista.
Nei prossimi mesi sarà inoltre possibile ampliare i componenti del team in rapporto ad esigenze che stanno emergendo nel trattamento di questi pazienti.
Il percorso può essere attivato dal medico di famiglia, che, nel sospetto di una malattia reumatica o di una sindrome fibromialgica, invia il paziente all’ambulatorio di reumatologia per le prime visite. Se, ritenuto opportuno, il paziente verrà avviato all’ambulatorio dedicato alla fibromialgia, dove potrà essere confermata la diagnosi e dove saranno attivati, in tutto o in parte, a seconda del singolo caso, i vari componenti del team con agende dedicate.
In questi mesi sono stati valutati tra Carrara e Livorno, negli ambulatori dedicati alla fibromialgia, oltre 350 pazienti, di cui 227 segnalati per la presa in carico psicologica (135 sono già stati presi in carico). A tutti viene consigliato un programma di attività fisica; in casi selezionati, vengono inviati allo specialista di riferimento per una consulenza algologica, fisiatrica o nutrizionale.
La fibromialgia è una patologia reumatica non infiammatoria caratterizzata da dolore cronico diffuso e oggi, in Italia, colpisce oltre due milioni di persone, per lo più donne. La sindrome fibromialgica è caratterizzata da dolore cronico diffuso a tutte le masse muscolari, spesso associato a marcata astenia, disturbi della concentrazione, della memoria, del sonno, un aumento della tensione muscolare e rigidità in numerosi sedi dell’apparato locomotore tutti questi sintomi compromettono in modo sostanziale la qualità della vita di questi pazienti. La diagnosi di fibromialgia non è sempre facile e spesso è ritardata dalla sintomatologia varia, che può interessare anche altri organi ed apparati, è affidata al reumatologo sia per la predominanza del dolore articolare e muscolare, sia perché la patologia si pone in diagnosi differenziale con diverse patologie reumatiche infiammatorie e non infiammatorie, non è raro che la fibromialgia rappresenti anche una comorbidità delle principali forme di artriti o connettiviti. L’approccio terapeutico più adeguato e consigliato da tutte le linee guida delle società scientifiche è quello multidisciplinare che prevede un importante aspetto educazionale del paziente, l’utilizzo di farmaci che agiscano sui meccanismi di trasmissione del dolore, percorsi di attività fisica, fisiochinesiterapia mirata oltre che di interventi comportamentali per lo stile di vita. Indispensabile nel trattamento della fibromialgia è poter offrire a queste pazienti interventi di supporto psicologico.