di Giorgio Billeri
PIELLE:_Sinagra, Cavaliere, Bonacini 12, Lucarelli 3, Leonzio 14, Klyuchnyk 18, Campori 2, Cepic 14, Venucci 6, Hazners, Del Testa 4, Vedovato 8.
RUCKER: Cacace 11, Zacchigna 3, Tadiotto, Preti 9, Gluditis 14, Donda 2, Tassinari 13, Oxilia 19, Fabiani 2.
Gioco, partita, incontro. Chi ha preferito la Pielle a Sinner non si sarà pentito: 3-0 e serie archiviata, con la barca biancazzurra che alza lo spinnaker verso la semifinale per l’A2. Vittoria sofferta, sudatissima, strappata via con cuore, nervi, attributi sotto il tendone di Piombino, ribollente d’amore. Gara sporca e cattiva, che i ragazzi di Turchetto hanno fatto loro con grande maturità, dando la spallata nel secondo quarto e poi resistendo al ritorno della Rucker,. Adesso ci sono otto giorni per allenarsi bene e pensare alla prossima serie: Ruvo di Puglia è caduta a Fidenza e dovrà stancarsi giocando garaquattro ed eventualmente la quinta. Onore a Turchetto: in poche settimane ha dato un’anima e una fisionomia a questo gruppo.
San Vendemiano, spalle al muro, non ha più niente da speculare. E parte lancia in resta, a mille all’ora. Possessi entro i 10 secondi, tiri all’impazzata, servizi chirurgici nel pitturato. I veneti hanno talento, tanti punti nelle mani. Tassinari torna il diavolo di garauno e crivella la retina, Oxilia si fa trovare libero sotto, Cacace si fa largo a sportellate, anche Glutidis è in ritmo. La Pielle soffre, com’era nelle previsioni, perché nei playoff ogni capitolo si fa leggere, ed è una storia diversa. 2-10 l’inizio shock, tamponato dalle movenze di Klyuchnyk. Poi 15-23 al termine del primo quarto, con i veneti che dominano a rimbalzo, 12 contro 6.
Ma il vento, come in questa giornata di tarda primavera, soffia forte e d’improvviso gira. Il secondo quarto è un clinic difensivo, regia e sceneggiatura di coach Turchetto: la Toscana Legno alza il muro di cemento armato, mulina gambe e braccia, ci mette la cattiveria e la Rucker perde ogni riferimento, si squaglia come neve al sole. Segna la miseria di otto punti, mentre dall’altra parte la marea si alza, ineluttabile. Quattro triple in sequenza di Lucarelli, Venucci, Leonzio e Campori, difese alla morte, palle recuperate in tuffo, come da migliore Dna della Pallacanestro Livorno. 39-31, sancisce il tabellone all’intervallo lungo, un parziale di 24-8 che è il manifesto di una Pielle da playoff, con il sangue agli occhi, nel tripudio dei mille del Palatenda che sembrano cinquemila.
Nessuno s’illuda che sia finita. Anzi. San Vendemiano torna ad abbassarsi sulle ginocchia, a difendere, a rendere la partita sporca. Ogni azione diventa una sfida all’Ok Corral, la Pielle torna a soffrire in attacco. Vedovato e Cepic trovano canestroni avventurosi, ma la Rucker è sempre lì, minacciosa, negli specchietti: all’ultimo intervallo il tabellone dice 59-52.
La Rucker spara le ultime cartucce, si riporta a meno tre, ma è la serata della Pielle. Cepic, Klyuchnyk e soprattutto Leonzio con le sue serpentine danno via libera ai canti della gente piellina: finisce 80-73, nel tripudio.
LE PAGELLE
9 CEPIC: Altro che amaro, il Montenegro è dolcissimo. Partita sontuosa, 14 punti, tre triple, 5 rimbalzi. Un fattore, con un amaro così la digestione è assicurata.
8 VEDOVATO. Bentornato, pivottone. Nella tonnara, nel mulinare di mani e braccia fa valere la legge del suo quintale abbondante. Un paio di canestri avventurosi nel momento più complesso per la Pielle.
7,5 LEONZIO. Come sempre, il nemico pubblico per San Vendemiano. Mani addosso, seguito dappertutto, ben marcato. Ma il talento sgorga come acqua di fonte nel momento clou, con la perfetta tripla del più 8 a 5’ dalla fine. E la giocata che rimanda a casa la Rucker. Un fattore.
7,5 KLYUCHNYK. Quando prende posizione sotto, è come una nave da crociera che incontra una barchetta a vela: sposta l’avversario e detta legge. Ma ci sono anche 18 punti, gli assist, uno delizioso, e i rimbalzi, oltre al carattere. Chi aveva dubbi, è servito.
7 VENUCCI, Meno tiri del solito, meno scintillante. Ma è lui, sempre lui, a mettere i compagni in ritmo, a dettare i tempi. Nei playoff servono giocatori così, che sanno sempre cosa fare e quando farlo.
7 CAMPORI. Se c’è da mettere una mano per un recupero, sporcare un possesso avversario citofonare al capitano. Che è l’anima di questa squadra, carismatico, sempre presente.
7,5 BONACINI. Recupera la condizione fisica, e con essa rispunta tutta la classe del professore. Che cuce il gioco, difende duro e trova qualche invenzione delle sue in attacco quando la palla si fa rovente.
7 DEL TESTA. Poco appariscente, zampate quando servono. In difesa, il solito leone.
6,5 HAZNERS. Non trova spazio, stavolta, per i suoi tiri da lontano.
7 LUCARELLI. Una tripla, diversi recuperi, rimbalzi. Giocatore multidimensionale, quello che ci voleva