9 Venucci. Beh, il 10 appartiene agli angeli e a Michael Jordan. Ma 28 punti in un tempo raccontano di qualcosa di celeste che si è insinuato nei polpastrelli di Mattia. Piazzati, step back, penetrazioni, assist. Magistero offensivo assoluto. E personalità, che a questa squadra serve come l’aria. Il basket livornese sarà presto al cinema: il regista affidi una particina al mancino di San Vincenzo, please
7 Campori. Tuta blu, operaio specializzato ma di rara eleganza. Fa tutto bene: difesa, rimbalzi, recuperi, sostanza.
6,5 Vedovato. Davanti non ha il vallo atlantico, ma Baldassarre che ha mestiere ma non rapidità
Eppure soffre, sbuffa, non è chirurgico. Una pausa, anche per il lungo padovano, ci sta.
6 Bonacini. Davanti allo show di Venucci, il comandante fa un passo indietro e si dedica a cucire il gioco, come un sarto parigino. L’essenziale in attacco, poi limitato dai falli, non è serata da paillettes.
8 Paesano. Uno, nessuno, centomila. Pirandello del canestro, Rieti non trova le contromisure per depotenziarlo. Doppia cifra con la rarità di una tripla.
7 Cepic. Sta crescendo, anche in attacco. Nel secondo quarto un paio di giocate di potenza sigillato l’allungo. Utilissimo coltellino milleusi.
7,5 Hazners. Il baltico dagli occhi di ghiaccio, eccolo qui. Meccanica di tiro da manuale, carattere, intelligenza. Col senno di poi, averlo avuto in certe partite…
6,5 Del Testa. Una tripla, poi difesa ringhiante che ci vuole sempre
6,5 Donzelli. Solido, quadrato. Non ispiratissimo in attacco, ma quanto serve…
Foto: Simona Marzi