di Giorgio Billeri
Come quando, dopo una litigata pesante, inviti l’amata (o l ‘amato) a cena. Per guardarvi negli occhi, ritrovare i sorrisi, la complicità, il sapore delle piccole cose. Dopo lo strappo di una settimana fa contro Roma, la Pielle e la sua gente si sono sedute una davanti all’altra. Non un ristorante stellato, ma una di quelle trattorie di una volta. Poche portate, ma di gusto: la voglia di difendere, la garra, le palle recuperate, la presenza a rimbalzo. Per i piatti stellati no, ancora non è tempo: l’attacco va a strappi, la circolazione di palla non è sempre fluida. Ma contava vincere, ritrovare la passione della propria gente, che non vedeva l’ora di abbracciare ancora i biancoblu. Non una partita di sconvolgente livello tecnico: la Pielle doveva vincere senza se e senza ma, e lo ha fatto d’imperio, seppur con qualche omissione e qualche pecca ormai strutturale, che Campanella copre con una rotazione massiccia dei suoi, un minutaggio equamente spalmato tra otto titolari (Zahariev ormai è uno spettatore non pagante, la società nelle prossime ore qualcosa dovrà comunicare urbi e orbi). San Severo è squadra modesta, fisicamente troppo friabile per avere grosse speranze di salvare la pelle nella corsa alla salvezza: ha soltanto trovato un momento di gloria quando alla Pielle si è bloccato il navigatore nel secondo quarto: è tornata in parità sul 28-28, per poi franare come un castello d’argilla sotto i colpi di Vedovato e del professor Bonacini. Non a caso i due Mvp di serata: il lungo padovano, finalmente, ha trovato la giornata di gloria, 6/7 al tiro, 14 punti e soprtattutto 12 rimbalzi: nel pitturato i pugliesi sono davvero poca cosa, ma magari Jacopo si è sbloccato (voto 8). Bonacini, cattedratico del ball handling e chirurgico dalla distanza, in serie B è un’arma illegale quando la giornata è quella giusta: tre triple nei momenti topici, 18 punti e un’altra prestazione piena di carisma e personalità (voto 7.5). Il resto della squadra ha timbrato il cartellino: una menzione la merita Daniel Donzelli, che esce da un periodo dove ha litigato con la sua caviglia ballerina ma stasera è tornato a incidere, ad essere quel numero quattro in gradi di spostare gli equilibri: 8 punti e 4 rimbalzi sono un bel segnale (voto 7). Leonzio, dopo i 28 contro gli Herons,è incappato in una di quelle serate in cui il canestro ha la dimensione di una moneta da 50 cents da mettere nel carrello della spesa, Venucci con la maschera ha dato quel che poteva, Campori, Del Testa e Cepic si sono sbattuti per la causa. Alla fine 67-51, punteggio non da showtime d’oltreoceano ma che al popolo piellino (voto 10, ha cantato dal primo all’ultimo secondo) bastava e avanzava. Ora prua verso Rieti dove mercoledì sera è previsto un altro esame, che come Eduardo insegna non finiscono mai. Ma la Pielle e la sua gente, in trattoria davanti a piatti gustosi, si sono guardate negli occhi. E hanno sorriso.
PIELLE: Leonzio 6, Paesano 7, Bonacini 18, Cepic 2, Vedovato 14, Donzelli 8, Zahariev, Simonetti, Campori 6, Venucci 1, Ramacciotti, Del Testa 5. SAN SEVERO: Gherardini 13, Bugatti 9, Petrushevski, Pellicano 2, Cane, Bandini 2, Moffa 5, Ibanugo 10, Mobio 2, Toure 8.
Foto:Simona Marzi