di Giorgio Billeri
GRIFO WINES RUVO: Jackson 26, Conte, Berardi, Gatto 4, Timperi 4, Moreno, Isotta 14, Musso 6, Lorenzetti 2, Borra 8, Jerkovic 10, Reale 5.
TOSCANA LEGNO PIELLE: Venucci 9, Leonzio 29, Cepic 10, Klyuchnyk 7, Del Testa, Campori 3, Lucarelli 4, Hazners, Vedovato 9, Sinagra, Cavaliere, Bonacini 7.
Spalle al muro. Resta un granello di sabbia, uno solo, nella clessidra: venerdì sera, a Piombino, la Pielle sarà davanti a una giuria senza appello: vincere e sperare ancora, perdere e salutare mestamente, per il secondo anno consecutivo, il sogno chiamato promozione in A2. Ma quanti rimorsi, quante occasioni gettate nel cestino al termine di una partita durissima, con i nervi a fior di pelle. Ruvo si salva nel primo tempo, graziata da una Toscana Legno che non sa dare la spallata decisiva, e nella ripresa impone i diritti di un roster più profondo. Peccato, ancora una volta. Perchè la Pielle poteva prendere la partita per il collo e non mollarla più, invece ha sprecato tutte le occasioni e alla fine è stata punita, forse anche oltre i propri demeriti. I canestri di un favoloso Leonzio e Klyuchnyk, la sostanza di Cepic e Vedovato non sono bastati: stavolta Venucci, Lucarelli e Bonacini hanno fornito un apporto troppo discontinuo e altalenante per scavare la differenza, impalpabili gli altri. La difesa, almeno per trenta minuti, ha funzionato ma se non fai canestro quando conta (alla fine lo scout recita 50% da due e 9/27 dalla lunga distanza), vincere diventa difficile come una scalata del sesto grado. Peccato: appuntamento a venerdì, per allungare la serie e magari tornare al Palamacchia per garaquattro.
Garadue inizia con una Pielle dalla faccia diversa. Meno sprechi, circolazione migliore, attenzione difensiva, presidio dei rimbalzi. Turchetto preferisce far sfogare la classe cristallina di Jackson ma chiude gli spazi sotto il tabellone. Cepic stasera c’è, con la testa e il cuore: sei punti del montenegrino, tripla di Leonzio e più 5. Ma la Toscana Legno è maestra nel complicarsi la vita: tripla forzata di Lucarelli che sul ribaltamento si fa pescare in antisportivo: immediato controparziale di Ruvo che chiude il primo tempino avanti di due (21-19) con Vedovato che da sotto dimostra comunque di essere vivo.
Turchetto ruota difese (si vede anche la zona) e quintetti. Tensione alle stelle, sudore, umidità. Partita, adesso, di enciclopedica bruttezza, nessuno fa canestro, errori banali, le difese mordono e comandano, soprattutto quella della Pielle. Che nella tonnara, azione dopo azione, trova fiducia e mette la testa avanti (23-30), facendo la voce grossa, finalmente, nell’area pitturata. I biancazzurri capiscono che sarebbe il momento di azzannare la partita, ma Venucci sbaglia la tripla aperta del più 10 e Ruvo tira un sospiro di sollievo, con Josh Jackson, splendido animale da playground, che si mette in proprio con 7 punti in striscia per fissare il punteggio sul 35-36 all’intervallo lungo. Che peccato, quanti rimpianti nello spogliatoio.
D’improvviso, la partita da lenta diventa rock, come un tappo che salta via dalla bottiglia. Ora fanno canestro tutti. Jackson e Moreno da una parte, Leonzio e Venucci dall’altra, un pugno a testa, come Rcky e Apollo Creed. Il solito parziale dei pugliesi (9-0 con tripla di Reale) con tanto di tecnico a Turchetto fissa lo score sul 64-61, con i rimpianti che aumentano.
Isotta, play svizzero, è il grande protagonista dell’ultimo quarto, con punti e invenzioni: lo strappo è tutto suo, mentre la Pielle stanchissima di affida alla classe infinita di Leonzio (alla fine saranno e resta in corsa (73-68). Ma poi la Toscana Legno finisce mestamente la benzina e consegna il due a zero ai pugliesi. Che adesso hanno il match point sulla racchetta. Finisce 89-78.
Foto:Simona Marzi