di Giorgio Billeri
Uno di quei filmoni d’amore che guardi al cinema, che ti stravolgono il cuore. Alla fine vorresti il bacio tra lui e lei, il lieto fine che ti mandi a casa con l’animo leggero. E invece arrivano i titoli di coda e ti lasciano la bocca amara e un senso di incompiuto. Questa è stata la sconfitta della Toscana Legno a Caserta: sofferenza, fatica, poi rimonta, riscatto, la promessa di qualcosa di bellissimo, del bacio finale. E invece no: il cinema si svuota senza lieto fine, dopo due vittorie la Pielle torna a masticar fiele (74-66) al termine di 40′ contraddittori. Una Pielle stanca, con le energie al minimo, tornata da Rieti giovedì notte, poi un solo vero allenamento e via il pullman, 600 chilometri verso Caserta. E soprattutto con le rotazioni sempre corte, con Zahariev ancora non pervenuto. Eppure questa squadra, con il cuore, con l’anima, tirando maluccio (23/65) è riuscita a cullare il sogno, a rientrare in partita da meno 17, a presentarsi sui pedali alla volata finale. Ma è mancata la zampata, la lucidità, il cinismo. E alla fine i due punti sono rimasti a Caserta, squadra talentuosa, con tante soluzioni offensive e un pivot come l’ex Diouf che aveva qualcosa da dimostrare e che alla fine sembrava avesse vinto l’Eurolega da quanto esultava contro il suo fresco passato. Caserta era segnalata come formazione in crisi, ma diffidare sempre di chi ha l’acqua alla gola: il primo quarto della Peperdì accarezza la perfezione. Momo Diouf aspettava questa partita come un appuntamento galante con la prima ragazzina, per dimostrare alla sua ex Pielle che nel progetto magari poteva starci ancora. Il centro col numero 21 sembra Akeem Olajouwon, movimenti felpati spalle a canestro che Vedovato e Donzelli, troppo morbidi , non riescono a leggere. L’altro ex, Laganà, mette una tripla beffarda, che si insacca dopo aver ballato sul ferro, ma soprattutto il finlandesone Heinonen viene posseduto dallo spirito di Oscar Schmidt, che di Caserta è icona, simbolo e storia: quattro triple consecutive con azione da quattro punti, la difesa Pielle collassa su Diouf e gli scarichi premiano il killer venuto dalla Scandinavia, che dall’arco fa malissimo. Metteteci anche una coppia arbitrale che tollera molto, tutto da parte dei campani, con Leonzio bullizzato dalla difesa di casa e Vedovato che subisce randellate epocali sotto canestro, più un tecnico a Campanella e un antisportivo da rivedere, ed ecco che la partita si fa simpatica come una scalata dell’Annapurna a mani nude. La Pielle ruota i quintetti, sembra trovare nell’apporto di Del Testa e di Campori la giusta alchimia: pian piano, con la pazienza di Penelope, si riporta a meno sette, sul 42-35, per chiudere a meno dieci il primo tempo: poteva andare peggio, viste le premesse, ma se la miglior difesa del campionato ne prende 45 in 20 minuti qualcosa non quadra. Dall’intervallo esce una Pielle diversa. con il ghigno giusto, la grinta spianata. La difesa inizia a spargere insidiosi granelli di sabbia nei meccanismi di Caserta, che vede il canestro restringersi sempre più. Del Testa è un fattore in attacco, Campori sgasa e mette cinque punti di fila che impattano il match sul 54-54. Poi lo stesso Del Testa porta per la prima volta la Pielle avanti e la partita sembra il regno del possibile, dove i miracoli possono accadere. Ma qui l’abat-jour si spegne all’improvviso, la spia rossa della benzina lascia la Pielle a piedi. Leonzio e Del Testa falliscono triple fondamentali e dall’altra parte si sveglia il finlandese posseduto dallo spirito di Oscar e soprattutto il play D’Argenzio, una specie di Stephen Curry in salsa campana che devasta la difesa livornese con triple e penetrazioni. Finisce 74-66, per l’amarezza dei cinquanta coraggiosi (standing ovation per loro) che dopo Rieti hanno raggiunto anche Caserta. Peccato, loro si meritavano di più, ma la Pielle stanca, incerottata e ancora senza straniero ha dato tutto. Non è bastato, in quella che fu la casa di Oscar, Gentile ed Esposito.
PAPERDI CASERTA: Hainonen 17, Azzaro 7, Diouf 11, Laganà 8, Mastroianni 3, Kumer, Pisapia, D’Argenzio 19, Marchiaro, Ricci, Romano 9, Abba. TOSCANA LEGNO PIELLE: Del Testa 17, Vedovato 11, Leonzio 11, Donzelli 6, Venucci 5, Zahariev, Campori 2, Paesano 8, Cepic.