La rivoluzione della Libertas non si è esaurita con le dimissioni del Presidente Consigli, rassegnate lo scorso martedì 25 febbraio. Il mese ‘corto e maledetto’ è proseguito con la scoppola di Cantù (un -25 senza attenuanti) e nel tardo pomeriggio di oggi con l’addio all’eroe della promozione, Marco Andreazza. La società e il tecnico hanno raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto altrimenti in essere fino a tutto il 30 giugno 2026.
Si chiude così, in un anonimo venerdì di febbraio la lunga avventura del tecnico di Montebelluna sulla panchina della Libertas. Avventura iniziata un sabato di febbraio del 2022, iniziata con una sconfitta ad Alba e poi proseguita con la qualificazione ai playoff, la finale del 2023 e la promozione del 2024. Con Andreazza la Libertas l’anno scorso è stata finalista di Coppa Italia. Paga la crisi della squadra apparsa sfiduciata e svuotata nelle ultime giornate, ma forse anche con qualche difetto strutturale che si porta dietro dall’inizio del campionato. Adesso la patata bollente passa nelle mani di Gennaro Di Carlo, 51 anni nativo di Santa Maria Capua Vetere, ex Mantova e Nardò. A lui la società chiede la salvezza, ma la sensazione è che questa squadra abbia bisogno di rinforzi. Insieme a Di Carlo è approdato in amaranto anche il ‘consulente tecnico’ (come lo ha definito il Club in un comunicato) Giulio Iozzelli, ex Cento. Avrà il compito di strutturare la società e di dare un imprinting professionistico. In tutto questo c’è da preparare la partita contro Avellino, cliente per nulla morbido. La sfida è da vincere a tutti costi altrimenti la situazione in classifica si complica maledettamente.