di Daniele Marzi
Con molti dubbi e pochissime certezze, il Livorno gioca oggi alle 17.30 la sua seconda partita consecutiva fuori casa. Dopo la brutta sconfitta nella non meno brutta gara di Piancastagnaio, gli amaranto fanno visita a un Pineto che – al momento – non se la passa molto meglio. Con quattro sconfitte di fila, la squadra di Ivan Tisci è alla ricerca, come quella di Formisano, di un’inversione di tendenza. Certo, gli abruzzesi hanno un punto in più, ma anche loro erano partiti con l’obiettivo di disputare un campionato quantomeno più tranquillo.
Tra i due tecnici, l’incrocio più recente risale ai playoff della passata stagione, quando la Pianese di Formisano sbancò il “Pavone-Mariani” grazie a un gol del “nostro” Federico Marchesi, approdando così alla fase successiva. Era il 5 maggio, e il Livorno aveva già da un mese stappato lo spumante per festeggiare il ritorno tra i professionisti.
Il presente è molto diverso: la squadra è ancora alla ricerca di una precisa identità e si trova in una posizione di classifica – per quanto sia solo la nona giornata – al di sotto delle aspettative. A preoccupare maggiormente è l’abulia che caratterizza la maggior parte delle prestazioni. Fatta eccezione per il primo tempo contro il Campobasso e qualche sprazzo nelle giornate precedenti, il Livorno non ha quasi mai dato l’impressione di avere le idee chiare. Limiti tattici? Scarsa incisività del tecnico sui giocatori? Forse. Ma è la squadra ad andare in campo, e nella prima parte di questa stagione non si può dire che i ragazzi in maglia amaranto (non una maglia qualsiasi…) abbiano mostrato grandi cose. Qualche singolo – Cioffi su tutti, oggi ai box – ha dato l’impressione di avere doti importanti e carattere. Ma nel complesso la squadra ha evidenziato più fragilità e limiti che determinazione e rabbia: qualità che, in questa categoria, non devono mai mancare.
Oggi è la prova del nove, e non solo perché siamo alla nona giornata. Se solitamente i primi bilanci si tracciano dopo dieci turni, possiamo dire che è già tempo di resa dei conti. Con una prestazione convincente e una vittoria, la situazione potrebbe tornare quantomeno serena. Un risultato diverso o, peggio, una prestazione insignificante, certificherebbe il naufragio tecnico. E potrebbe – il condizionale è d’obbligo di questi tempi – aprire scenari nuovi. Formisano, con tutta probabilità, schiererà la difesa a tre, mantenendo invariato lo schema offensivo. Ma a questo punto, numeri e uomini contano poco: non si può prescindere dal risultato. Soprattutto per evitare di cadere definitivamente in un vortice dal quale poi sarebbe difficile uscire. Tutto questo, omettendo volutamente di parlare delle mille voci sul possibile passaggio societario. Su quello parleranno i fatti. Di ipotesi, ne sono già state fatte fin troppe.