“La decisione della multinazionale belga Solvay di creare una ‘bad company’ che si prenderà in carico gli impianti di produzione della Soda, a cominciare da quello di Rosignano, è la dimostrazione che non solo avevamo ragione, ma che la nostra azione sta dando i primi frutti. Vogliono scaricare il problema su qualcun altro, a spese dei cittadini. La società è preoccupata per il danno d’immagine prodotto dall’enorme impatto ambientale di questa realtà e sta cercando di disfarsene per riconquistarsi una verginità. Liberissimi, ma due cose devono essere chiare: i lavoratori di Rosignano devono essere tutelati al 100% e le bonifiche del litorale e delle acque rimangono a carico di chi ha prodotto il disastro ambientale. Solvay deve bonificare fino all’ultimo granello di sabbia”.
Così Francesco Berti, deputato toscano del Movimento 5 Stelle e Giuseppe Bivona, cofondatore del fondo internazionale di investimento Bluebell Capital Partners, commentano la scelta annunciata dalla multinazionale belga di organizzare la sua attività di carbonato di sodio e derivati in una struttura legale separata, di fatto creando una società parallela.
“Solvay – sottolinea Bivona – avverte la pressione di dover trovare una soluzione per l’impatto ambientale generato dalle proprie attività di produzione di carbonato e bicarbonato di sodio. Come abbiamo spiegato con chiarezza al Consiglio di Amministrazione di Solvay, è del tutto inaccettabile che la società scarichi direttamente a mare 250000 tonnellate all’anno di solidi sospesi contenenti metalli pesanti come nichel, mercurio, cromo o cadmio nell’impianto di Rosignano Marittimo”.
“La nostra attenzione su questa vicenda rimane massima – aggiunge Berti –. Nella giornata di ieri, infatti, abbiamo incontrato il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali, Stefano Vignaroli, chiedendoglidi convocare a Roma il presidente della Solvay Nicolas Boël e l’Amministratore delegato Ilham Kadri, per riferire sulla situazione dell’impianto di Rosignano marittimo. Non ci fermeremo qui.”