Amaranto distratti in difesa. Ospiti che vincono senza rubare niente
L’avventura del Livorno in Coppa Italia si ferma ai quarti di finale. Passa il turno il Guidonia che approfitta delle reiterate disattenzioni difensive degli amaranto e segna tre gol in contropiede. La squadra di Indiani – schierata con il 3-4-2-1 non è parsa brillante come in altre circostanze, ma avrebbe comunque potuto sbarcare il lunario se non avesse incassato 3 gol in contropiede. A dire il vero, i ragazzi di Indiani non sono stati nemmeno troppo fortunati, quando, sul finire del primo tempo una gran botta di Dionisi ha mandato il pallone a colpire la parte interna della traversa, mentre il tap di Frati è finito sul palo. Sarebbe stato il pareggio, visto che gli ospiti si erano portati avanti con Icardi a conclusione di una bella azione di rimessa iniziata da calcio d’angolo del Livorno. Considerazione, quest’ultima che certifica come gli Amaranto in quel momento fossero tatticamente fuori asse.
Nella ripresa ci si aspettava l’assalto all’arma bianca da parte del Livorno e invece pronti-via e il Guidonia ha raddoppiato, sempre in contropiede, con Maurizi. La truppa di Indiani si è gettata generosamente in avanti esponendosi alle ripartenze ospiti, ma ha comunque accorciato le distanze con Russo a un quarto d’ora dalla fine. Ci sarebbe stato tutto il tempo per riacciuffare il pari, ma proprio come era successo domenica scorsa a Foligno, il Livorno non ha avuto il tempo di esultare che aveva già ripreso gol. Mezza topica di Siniega, palla che circola da destra (cross dell’ex El Bakthaoui che qui la strusciava poco e oggi in mezz’ora ha corso più di tutto il girone di ritorno 22/23), rimpallo che favorisce Maurizi che da zero metri a porta vuota manda il Guidonia in semifinale.
C’è stato ancora tempo per l’espulsione di Dionisi (doppio giallo, il bomber era stato innervosito da un arbitraggio non all’altezza), per un rigore solare negato a Frati (sdraiato dal portiere Guerrieri) e per la bella rovesciata di Siniega che ha fissato il punteggio sul 2-3. Peccato. Con un pizzico di accortezza in più il Livorno avrebbe passato il turno.
Foto Simona Marzi