di Giorgio Billeri
VERODOL PIELLE: Mennella 2, Kouassi, Lucarelli 15, Leonzio 8, Venucci 9, Klyuchnyk 6, Alibegovic 13, Gabrovbsek 18, Ebeling 6, Virant, Bonacini 10.
FAENZA: Bianchi, Rinaldin, Longo,Van Ounsem 20, Fragonara 7, Stefanini, Mbacke 7, Vettori 21, Fumagalli 7, Santiangeli 13.
La perfezione, nella vita, non esiste. Ma qualcosa, a volte, ci va vicino. Chiedere a Jacopo Lucarelli e Gabrovsek, rasatura a zero e tanto, tantissimo mestiere. Sono loro ad abbattere la capolista Raggisolaris Faenza, finora imbattuta, e rendere così omaggio a un pubblico strepitoso, che ha regalato una coreografia da pelle accapponata, per celebrare i 40 anni di Rebels. Pielle intensa, profonda, concentrata, feroce in difesa: quello che la gente aspettava. Un successo limpido come acqua di fonte che riscatta il grigiore di Latina e soprattutto offre a Turchetto delle certezze importanti: la crescita di Bonacini, il ruolo sempre più importante di Alibegovic, la solidità di Ebeling: una squadra che può prescindere anche da Leonzio, marcatissimo e ancora una volta non brillante, anche se esemplare per impegno e aiuto alla squadra. Insomma, se non è la domenica perfetta, pochissimo ci manca: la Pielle resta nell’attico del campionato, al secondo posto dietro la capolista Caserta.
Faenza è una brutta bestia. Ti fa fare fatica, corre, ha mani buone, non è tatticamente facile da inquadrare. Il piano partita di coach Pansa è quello di erigere una gabbia attorno a Leonzio e “battezzare” i lunghi: il progetto funziona per un quarto, prima che Turchetto stringa i bulloni in difesa. Quando la Pielle morde dietro, andche l’attacco magicamente si sblocca, la squadra può distendersi, andare il transizione più leggera. Gabrovsek, potente e rapido, diventa un rebus inestricabile per i faentini, Lucarelli è il chirurgo che serve nei momenti complicati, Alibegovic e Leonzio sentenziano dall’arco e l’intervallo lungo sancisce un 40-34 meritato per la Verodol, finalmente determinata, tosta, applaudissima dal suo pubblico da favola.
L’intervallo, stavolta, non è un sonnifero, ma un eccitante. La Pielle riparte dalla sua difesa e da un attacco finalmente brillante, con Leonzio che fa pentole e coperchi e Lucarelli, l’allegro chirurgo, che scrive il più 15 (52-37) con Faenza che sembra barcollare come un pugile suonato, ma che poi trova un controparziale con quattro triple di in indiavolato Vettori, prima che Lucarelli sulla terza sirena trovi un tiro da tre di importanza capitale (64-55).
Il numero 99, numero scelto non a caso per omaggiare un grande omonimo, gioca sulle stelle: segna da ogni posizione, prende rimbalzi, indica la strada: la Pielle ritrova serenità. E gioca con i nervi distesi, divertendosi, toccando anche 21 punti di vantaggio. Nel garbage time Faenza ricuce parte dello strappo, ma è troppo tardi. E’ la domenica della Verodol e della sua fantastica gente.
LE PAGELLE
8 Bonacini. Eccolo, il Comandante. Emerge con tutta la sua classe da un periodo grigiastro. Attacca il ferro, con energia, vuole il canestro. 10 punti e tanta fosforo. Ci era mancato il 17 con la barba.
6,5 Leonzio. I coach avversari raccomandano una cosa alle loro squadre: inseguitelo anche in bagno, se necessario. Ennio, con mestiere e intelligenza, capisce l’antifona, si limita a 8 opunti ma le sue mani sono dappertutto: in attacco, in difesa. La dimostrazione plastica che il basket è un gioco di squadra.
9 Lucarelli. L’allegro chirurgo. Quando la marea di alnza, citofonare al 99: avrete sempre la cosa giusto al momento giusto. 15 punti, ma non solo: rimbalzi, carisma, difesa sui lunghi di Faenza. E’ in serie B solo per caso, ed adesso che Jacopo sta bene, si vede.
6 Klyuchnyk. Non che gli arbitri amino particolarmente l’uomo di Leopoli, ma lui ci mette del suo, con diverse palle perse banali. Nel finale però trova due canestri importanti e artiglia sette rimbalzi.
7 Venucci. Poche cose, ma d’importanza capitale. Vedi tiri liberi e la tripla che mette la pietra tombale sul match.
6,5 Ebeling. Quanto salta, quanto stoppa, quanto intimida il figlio d’arte. Potrebbe fare di più in attacco, certo, ma sta crescendo. Vedi 6 rimbalzi d’oro zecchino.
7,5 Alibegovic. Che bravo il numero 7. Giocatore atipico, difficile collocarlo tatticamente ma sa fare tutto e anche bene. Rimbalzi d’attacco, canestri difficili. Sta diventando un fattore.
9 Gabrovsek. 18 punti, 6 rimbalzi. Ma le cifre non dicono tutto: atleticamente è invasato. Fosse stato bene anche a Latina, magari sarebbe stata un’altra storia…
6 Mennella. Comparsata da due punti. Ma verrà utile, eccome.











