L’Associazione Culturale Cambiamenti ha espresso il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime di Calenzano nel comunicato che pubblichiamo qua sotto.
L’Associazione Culturale Cambiamenti si unisce e partecipa al dolore di famiglie, amici, compagni di lavoro di tutti coloro che sono stati vittime della tragedia di Calenzano.
Calenzano ci è giunto come un colpo improvviso e tremendo.
Non certo di sorpresa.
Purtroppo la lunga ed ininterrotta serie di incidenti, non solo quelli mortali, ci spinge a pensare “non se, ma quando” capiterà ancora.
Ora tutti doverosamente a cercare colpe e colpevoli di questo incidente.
Che certamente ci saranno.
Ma in tutti queste morti ed incidenti c’è una colpa comune.
E’ il cambiamento del Lavoro.
Da essere un pilastro del vivere sociale, di progresso, di benessere così anche come disegnato dalla nostra Costituzione, si è trasformato nella ricerca della massimizzazione del profitto. Con il corollario che ben conosciamo; la fretta, la la velocità di lavorare e di vivere; la imposizione di ritmi sempre più frenetici.
Il che significa controlli minori o nulli, per orari di lavoro, materiali, dispositivi di sicurezza.
E se episodi come questo accadono in luoghi di lavoro dove operano grandi società sotto gli occhi di tutti, e in centri importanti, possiamo immaginare le misure di sicurezza adottate nei piccolissimi cantieri ed officine o nei campi dove si raccolgono frutta ed ortaggi e dove più forte ed incontrastato vige il caporalato.
La preoccupazione per il futuro aumenta, e si paventa una contrazione dei diritti nel mondo del lavoro
L’approvazione da parte di un ramo del Parlamento del Ddl Sicurezza sembra gettare ombre sulla possibilità di manifestare e scioperare liberamente anche a favore di un lavoro libero da pericoli.
Un lavoro senza diritti non è un lavoro