Si è tenuto ieri a Livorno, nei locali della Dogana D’Acqua, il convegno dal titolo “Il lavoro a Livorno per i giovani e le donne, la transizione demografica nell’area livornese” organizzato dal Comune di Livorno e coordinato dall’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini.
Ha concluso il sindaco Luca Salvetti.
Queste le sue parole: “Parto da un aspetto logistico. Il convegno di oggi si tiene in un luogo, la Dogana D’Acqua, che fino a qualche anno fa era dimenticato, elemento indicativo di quanto le potenzialità della città di Livorno per un certo periodo sono state trascurate. L’altro aspetto relativo a questa mattinata è che i numeri non si discutono, sono indicativi e devono essere presi in considerazione appieno. I numeri però possono regalare interpretazioni di un certo tipo e possono essere letti da versanti diversi. Gli studi presentati questa mattina sono utilissimi e fanno riferimento, nella maggior parte dei casi, al 2019 come anno di valutazione, periodo in cui Livorno era in difficoltà. I nuovi dati ci indicano che continuano ad esserci criticità, ma la città sta cercando di raggiungere livelli che sono quelli della Regione Toscana, e comunque lusinghieri rispetto al panorama nazionale.
I dati ci dicono che non esiste un caso Livorno vero e proprio e questo è un altro fattore positivo. Esisteva anni fa e proprio per questo siamo stati inseriti nelle aree di crisi complessa. Non voglio essere ottimista a tutti i costi, ma realista.
Per tirare fuori gli elementi positivi dai numeri parto dal primo studio presentato oggi che ci dice che dal 2019 al 2023 a Livorno ci sono 4000 dipendenti in più. Voglio ricordare, a proposito del cambiamento da città industriale/portuale, ma anche con valenza turistica, che con il più 18% di presenze turistiche nella nostra città è l’ambito che più di tutti è cresciuto rispetto al 2019 a livello regionale.
Il terzo elemento è il ruolo del pubblico. La parte pubblica in questi quattro anni ha avuto un ruolo decisivo, sia in maniera diretta attraverso le assunzioni con 450 nuovi dipendenti la maggior parte dei quali donne e giovani, sia in forma indiretta.
Inoltre il pubblico ha messo in campo operazioni soprattutto legate al Pnrr (a Livorno al momento la quota è pari a 92 milioni di euro) che hanno per così dire lanciato il messaggio alle imprese del territorio di mettersi in gioco. Ricordo il bando di aggiudicazione per i lavori ai portici di via Grande e poi anche i bandi di sostegno alle aziende che l’assessore Simoncini ha proposto in questi quattro anni e sono stati tutti utilizzati.
Poi c’è l’aspetto in cui l’Amministrazione Comunale ha giocato un ruolo di facilitatore, per esempio la raffineria Eni, che quattro anni fa sembrava destinata alla chiusura ed ora con il progetto di bioraffineria può dare delle certezze di continuità, nel rispetto dell’ambiente e del territorio.
Un altro aspetto su cui l’Amministrazione ha lavorato sono il porto e la darsena, il settore dell’automotive che è in crisi, ma siamo riusciti a vedere spiragli positivi e poi l’operazione dell’ex Trw che ci ha visti lavorare per tre anni e mezzo fino alla concretizzazione dell’acquisto perchè quelle aree sono necessarie allo sviluppo della città.
Quindi, il lavoro è molto articolato, Livorno continuerà ad avere criticità, però ci sono degli elementi che devono convincere tutti che ci può essere una svolta che deve avvenire soprattutto sulla qualità del lavoro.
Una persona che cerca lavoro a Livorno deve essere qualificata, con una formazione adeguata e deve ottenere un lavoro di qualità, dignitoso e degno di una città civile”.