La mostra dell’artista livornese, Mario Puccini, sarà allestita nel Museo della Città di Livorno a partire dal 2 Luglio fino al 19 Settembre.
La conferenza stampa
Giovedì 1 Luglio, alle ore 12.30, all’interno del Museo della Città di Livorno, si svolgerà la conferenza stampa riguardante la mostra intitolata ” Mario Puccini. Van Gogh involontario”.
Durante la conferenza interverranno varie autorità politiche e culturali:
- Luca Salvetti, sindaco di Livorno
- Simone Lenzi, assessore alla cultura del Comune di Livorno
- Luciano Barsotti, Presidente Fondazione Livorno
- Olimpia Vaccari, Presidente Fondazione Livorno – Arte e Cultura
- Nadia Marchioni, curatrice della mostra
Chi è Mario Puccini
“Una rivelazione per me sono state le cose di Mario Puccini, un selvaggio pittore livornese allievo del Fattori: ha circa 50 anni. E’ un Van Gogh involontario: fortissimo; tu vedessi che colori, tu vedessi che fiere, che paesi, che mari, che barche in porto, ammassate, catramose”.
Il critico Emilio Cecchi usò queste parole nel 1913 per descrivere Puccini alla moglie, anche lei pittrice, Leonetta Pieraccini.
Puccini è considerato l’erede del grande macchiaiolo Fattori e seppe rinnovare il messaggio del maestro guardando agli artisti più influenti fuori dall’Italia.
Uno dei più importanti esempi è sicuramente l’opera: Giardiniere di Van Gogh, oggi conservato nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
A 24 anni affrontò la reclusione all’interno di un manicomio che durò dal 1893 al 1898.
Questa esperienza non riuscì al placare la passione di Puccini per l’arte. Sostenuto dall’esempio di altri amici artisti, come Plinio Nomellini e Oscar Ghiglia, riprese a dipingere nei primi anni del 900.
Nonostante la reclusione l’artista era perfettamente aggiornato sulle novità europee, grazie alle frequentazioni di importanti mercanti e collezionisti fiorentini.
Altrettanto importanti furono i vivaci dibattiti nelle sale del livornese Caffé Bardi, frequentato tra gli altri da Modigliani, che condivide con Puccini l’anno di morte ovvero il 1920.
La mostra
“Puccini sta a Fattori, come Van Gogh sta a Cézanne; ed entrambi i due coloristi, Puccini e Van Gogh, tramutano in masse fluide e vibratili i serrati e compatti blocchi dei due costruttori”
Mario Tinti, giornalista e critico d’arte
La mostra è stata ideata con l’intento di promuovere una visione rinnovata e più ampia dell’opera di Puccini, allineandola in modo perfetto alla grande arte europea di inizio Novecento.
Ricostruendo l’universi di artisti che contribuì alla maturazione di Puccini la mostra è composta da 150 opere, tra cui un importante nucleo collezionistico ritrovato in questa occasione.
In questo modo i visitatori potranno osservare opere assenti dalle esposizioni pubbliche da più di 50 anni.
Alcune addirittura non sono mai state esposte in pubblico o sono completamente inedite.