A soli sei giorni di distanza dal lancio della notizia del ritrovamento di un quantitativo di stupefacente, ben occultato nella corrispondenza postale proveniente dall’esterno e indirizzata a una persona detenuta, si è conclusa una seconda operazione da parte della Polizia Penitenziaria. Nella serata di ieri, giovedì 11 aprile, a sorpresa, un gruppo di agenti di turno e alcuni liberi dal servizio resisi disponibili, hanno irrotto nel reparto alta sicurezza per eseguire una perquisizione e dai suppellettili che arredano i locali destinati alla socializzazione delle persone detenute, è stato recuperato un mini smartphone e circa due etti di hashish,avvolti in fogli di cellophane.
Malgrado le risorse umane e finanziarie siano sottodimensionate,ricordiamo – commenta la Segreteria provinciale della UILPA Polizia Penitenziaria di Livorno – che la carenza di personale si attesta a meno cinquanta operatori e il lavoro straordinario non viene retribuito dall’inizio dell’anno, il reparto di Polizia penitenziaria del carcere livornese ancora sta rispondendo egregiamente nel contrasto alle attività illecite. Vale a dire – fa chiarezza la UIL – che a fronte dei turni di servizio massacranti, che talvolta si allungano a più di nove ore ininterrotte, i riposi settimanali non concessi e lo stipendio ridotto, la Polizia penitenziaria di Livorno ha confermato ancora una volta la fedeltà e la lealtà, che ha giurato nei confronti di una Pubblica Amministrazione qual è quella Penitenziaria, e di avere ben presente cosa vuol dire senso del dovere! Ci domandiamo – sottolinea il Sindacato – ma ci auguriamo che sul punto, senza ulteriori esitazioni, si interroghino soprattutto il Provveditorato regionale e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, insieme con il sottosegretario alla Giustizia con delega alla Polizia penitenziaria On. Andrea Delmastro Delle Vedove, quanto tempo ancora si può chiedere ai Poliziotti di far funzionare un penitenziario così complesso come lo è la Casa Circondariale di Livorno, con una carenza di organico mai registrata fino ad oggi, un grave degrado strutturale, una caserma Agenti chiusa da anni, l’interruzione del servizio mensa che dal mese di gennaio non viene puntualmente compensata con il pagamento dei buoni pasto, un Direttore che reggepiù di un istituto penitenziario in Regione. Crediamo, fermamente, – rimarca la UIL – sia arrivato il momento che l’Amministrazione penitenziaria inizi ad occuparsi concretamente di tutte queste questioni, che sono l’emblema del fallimento dello Stato sotto ogni punto di vista. Giungano ai colleghi che hanno partecipato alle operazioni e al lungo lavoro di monitoraggio preventivo – conclude il Sindacato – le nostre più vive congratulazioni, perché solo grazie alla loro professionalità e moralità è stato possibile raggiungere l’eccellente risultato.