Gli abitanti esasperati: “Questo lutto è l’ultimo di una serie di episodi oscuri”
La voce di Noemi rompe il silenzio che da lunedì mattina che non si rompe per le strade del quartiere. Con la sua rabbia, a qualche metro dal punto in cui cadendo dal quarto piano Denny Magina ha perso la vita, quella di un gruppo di abitanti che ritiene di non essere ascoltato e che per questo si fa sentire, di nuovo. “La tragica morte di Magina – dicono – è uno dei tanti episodi oscuri che da anni colpiscono via Giordano Bruno e l’intera zona”. Il desiderio di vivere una vita serena viene infranto dai movimenti presenti nelle strade. La paura di uscire la sera e l’impossibilità da parte di un bambino di sbucciarsi le ginocchia cadendo nel cortile di casa senza il rischio di fare brutti incontri sono quasi la regola.
Camper occupati, file indiane in attesa delle sostanze stupefacenti e montagne di spazzatura fuori dalle case hanno scacciato via il rumore di ragazzine in bicicletta o di una semplice partita di calcio.
Sotto al civico 8 la voce di Noemi si fa sentire, assieme a quella degli abitanti, una volta per tutte. “Le istituzioni da anni conoscevano la situazione in questo quartiere. Tuttavia, dopo gli sfratti in Via Bengasi pensavamo che il Sindaco sarebbe venuto anche qui. Invece, non abbiamo visto nessuno. Le occupazioni nel nostro palazzo sono tante. La sera dopo le 23 è tutto buio ed è impossibile camminare per le strade: o vieni infastidito, o rischi una coltellata”. Numerose le chiamate verso le forze dell’ordine che, secondo le testimonianze, non hanno mosso gli agenti ad intervenire.
La casa in cui Denny Magina ha perso la vita, sempre stando a quanto raccontato dai residenti del palazzo, era occupata. In realtà, quell’appartamento era sotto sequestro fino a quando una donna, cinque mesi fa, ha deciso di aprirlo abusivamente per darlo in subaffitto, in nero, per 400 euro al mese. Da quel momento, la casa sarebbe è diventata un punto di spaccio. Un losco traffico che, nella mattina seguente alla morte di Magina non si è neanche fermato, ed ha portato altre sei persone al campanello della casa in attesa di una risposta che, per evidenti motivi, non è arrivata.
Secondo gli abitanti, sia il Sindaco Luca Salvetti che Casalp erano a conoscenza della situazione nata nell’appartamento del quarto piano. Segnalazioni, chiamate e paure che sono risuonate nel vuoto. “La legge è uguale per tutti. Se è uguale per me, deve essere lo stesso per queste persone che occupano abusivamente appartamenti per svolgere attività illegali – sostiene un altro residente -. Se non pago quattro mesi mi vengono subito a bussare alla porta. Questi sono abusivi che non pagano niente tra acqua, luce e gas ma nessuno gli fa niente. Anzi, come vengono fermati dopo poco sono nuovamente per strada. Non posso mandare mio figlio in cortile a dodici anni perché ho paura che gli succeda qualcosa, per portare fuori il cane c’è il rischio continuo di essere aggrediti”.
Il panorama è desolante: bombole del gas, fili elettrici esposti alle intemperie: diffusa sensazione di insicurezza, rischio di aggressioni. Il grido degli abitanti di Via Giordano Bruno è forte e chiaro: “Abbiamo il diritto di vivere in pace. Ci siamo stancati, o intervengono o facciamo per conto nostro. Devono mandare via chi non rispetta le leggi, non noi che siamo persone per bene”. In via Giordano Bruno la voce di Noemi rompe il silenzio dopo la tragica morte di Denny Magina. La volontà dei residenti è una sola: vivere in pace e non aver più paura.