I militari della Compagnia Carabinieri di Livorno, nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio volti al contrasto della criminalità diffusa nel quartiere Garibaldi, hanno tratto in arresto due pregiudicati rispettivamente per reati inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti e l’immigrazione clandestina.
Il primo arrestato, un 35enne di nazionalità tunisina già gravato da precedenti per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, è stato individuato da una pattuglia del Radiomobile a piedi, in atteggiamenti sospetti in via del Seminario, mentre con un casco integrale indossato, si avvicinava ad alcuni motocicli in sosta.
I militari gli hanno intimato l’alt ma il 35enne, anziché fermarsi, si è dato alla fuga imboccando dapprima via dei Pellegrini e successivamente via Terrazzini per poi essere fermato dalla pattuglia.
L’uomo, resosi conto dell’imminente fermo, ha tentato goffamente di disfarsi di un pacchetto, lanciandolo in via dell’Oriolino. Prontamente recuperato, all’interno dello stesso sono state rinvenute 18 dosi di cocaina.
Il soggetto è stato così dichiarato in stato di arresto ai sensi della normativa sul contrasto allo spaccio di stupefacenti e ristretto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
Il secondo soggetto arrestato è un 50enne, anch’esso di nazionalità tunisina, notato dagli operatori in via Garibaldi mentre dormiva all’interno di un’autovettura in sosta.
Sottoposto a controllo, lo stesso è risultato essere stato oggetto di provvedimento di espulsione da parte dell’A.G. a titolo di sanzione alternativa in quanto, nel 2015, era stato condannato per reati in materia di traffico di sostanze stupefacenti e per reati contro la persona e espulso nel 2020.
L’uomo era rientrato in Italia nel maggio 2023 per partecipare ad un’udienza a suo carico e, da quel momento, non aveva mai lasciato il territorio nazionale nonostante ne avesse l’obbligo. Tali elementi investigativi sono stati prontamente segnalati al Tribunale di Sorveglianza che ha emesso un decreto di ripristino dello stato di detenzione con contestuale ordine di carcerazione al fine di fargli espiare un anno di detenzione quale pena residua.