Si è svolto questa mattina al Teatro Terrazza nel contesto della prima edizione della Biennale del Mare, il convegno dal titolo “Livorno delle Nazioni: quale eredità? Dopo i saluti istituzionali dell’ Assessore al Turismo e al Commercio Rocco Garufo e del Presidente della Comunità ebraica Vittorio Mosseri è stata la volta di Fabrizio Ottone di Guide Labroniche. A seguire la tavola rotonda moderata da Mauro Zucchelli alla quale hanno partecipato Adriano Prosperi (Scuola Normale Superiore) Cesare Santus (Università di Trieste) Lucia Frattarelli Fischer (Università di Pisa) Konstantina Balafouti Menarin (ricercatrice e giornalista) Giulio Talini (Università Bocconi di Milano) Umberto Cini (Associazione Borgo dei Greci) Matteo Giunti (Associazione Livorno delle Nazioni, Congregazione Olandese-alemanna) e Alessandro Andreini (Centro Artistico Il Grattacielo)
Migrazioni e globalizzazione, due dei più discussi nodi politici, economici e culturali odierni, hanno recentemente riportato al centro dell’attenzione la Livorno delle Nazioni e il porto franco d’età moderna, da sempre sospesi tra mito, retorica, anacronismi e storiografia.
“Per volontà di Francesco I dei Medici, il 28 marzo 1577, si pone la prima pietra del Pentagono di Bernardo Buontalenti, un’ isola circondata da un fossato, via di trasporto dal porto delle merci nei magazzini a pelo d’acqua, primo livello dei sontuosi palazzi mercantili del Seicentesco Quartiere Venezia. In questo particolare contesto storico, da Cosimo I dei Medici, nascono le gare remiere, competizioni – “scozzi” – tra risi’atori, uomini di mare che, a bordo dei loro gozzi, rischiavano la vita, per arrivare per primi alle navi in rada ed accaparrarsi il diritto di scarico delle merci dei velieri. Nel 1605, nello specchio d’acqua antistante la Fortezza Nuova, il Granduca Ferdinando organizza una vera e propria festa, per l’immissione dell’acqua di mare nel circuito dei fossi e, nel 1766, la Nazione Olandese-Alemanna finanzia la prima edizione del Palio dell’Antenna svoltasi nelle acque del Porto Mediceo. Il porto mediceo ed il Pentagono del Buontalenti sono ancora oggi teatro delle gare remiere, a conferma del viscerale rapporto fra il mare e Livorno, città-porto che di mare vive e lavora”
Foto: Simona Marzi