L’obiettivo è quello di approfondire un tema molto importante per tutte le donne: l’endometriosi infatti è una patologia purtroppo frequente in ambito ginecologico e nel corso di questo appuntamento si alternerà una parte scientifica a una parte artistica.
L’iniziativa nasce da un percorso di collaborazione consolidato tra l’ottava commissione Consiliare del Comune di Livorno presieduta da Francesca Cecchi ( Diritti, Pari opportunità e differenza di genere) e la settima commissione presieduta da Eleonora Agostinelli (Scuola sport istruzione), l’Asl, il direttore artistico del Teatro Goldoni, Emanuele Gamba e la presidente dell’associazione
Soroptimist di Livorno Raffaella Calabrese De Feo.
Sul palco della Goldonetta saranno riportate le storie di alcune pazienti affette da questa malattia, caratterizzata dalla presenza anomala dell’endometrio, il tessuto che riveste la parte interna dell’utero, provoca sanguinamenti, infiammazioni croniche e infertilità. Si manifesta spesso in età fertile ed è riconoscibile per intensi e strazianti dolori durante il ciclo mestruale.
Le testimonianze saranno interpretate da attrici che si alterneranno ad alcune performer di quattro scuole di danza livornesi e agli interventi scientifici del Direttore della Struttura complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale di Livorno Dottor Sergio Abate e della psicologa e psicoterapeuta Fiorella Chiappi, dal 2010 referente dell’OTP nella commissione medicina di genere del consiglio Sanitario della Regione Toscana e membro della Soroptimist International
d’Italia.
Vicesindaca Libera Camici
“L’endometriosi è una malattia di cui si sa poco e per questo è molto importante sensibilizzare la cittadinanza alla conoscenza di questa patologia. Le ragazze più giovani sono le più colpite e per attivare una corretta prevenzione è necessario capire bene e soprattutto parlare dei propri sintomi per una tempestiva diagnosi.
Ringrazio tutti coloro che hanno organizzato l’iniziativa del 30 marzo per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia invisibile agli occhi, ma invalidante, che può portare gravi problemi alla donna che la vive ed anche in qualche modo anche al partner”
“In Italia l’endometriosi colpisce circa 3 milioni di donne – spiega il dottor Abate, ma purtroppo è ancora spesso sottovalutata. Eppure è una patologia che interessa circa il 30-50% delle donne . Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma può comparire anche in fasce d’età più basse”.
Le donne, con diagnosi d’endometriosi, e in alcuni casi le coppie hanno necessità di cure appropriate e personalizzate, fra cui quelle psicologiche, che consentano loro di acquisire consapevolezze e strategie per accettare la malattia, gestire i vari sintomi e in alcuni casi la sterilità.
“La qualità di vita delle donne affette da endometriosi – spiega la dottoressa Chiappi – e dei partner coinvolti, può essere migliorata con un supporto multiprofessionale precoce, che richiede innanzitutto un lavoro in rete d’informazione e formazione per ridurre il ritardo diagnostico”.
Organizzato con il supporto tecnico della Cdcom di Cristina Olivieri, l’evento livornese si inserisce nell’ambito delle iniziative dedicate alla giornata mondiale dell’endometriosi che cade il 28 marzo e che ha come simbolo il girasole, vedrà la partecipazione delle scuole di danza: Atelier delle arti di Chelo Zoppi (performer Asia Pucci); Artedanza di Valeria Delfino (performer Marta Migliarini); Laboratorio Danza e movimento di Mitzi Testi (performer Emma Brandani, Mia D’Ambra); Abc Danza di Michela Gazzarri (performer Sara Ascione, Sara D’Amicis, Lisa Mazzi).
Attori: Rossella Bessi, Catia Cianci, Savina Mollica, Luca Salemmi.
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