Nuovo appuntamento con la rassegna Martingala all’interno dell’Ippodromo “F.Caprilli”: sabato 16 luglio, alle ore 21.30, con il suggestivo e appassionato spettacolo Avrei voluto essere Pantani.
Davide Tassi interpreta un ciclista. Uno tra i tanti incontrati e intervistati dall’autore e attore nel lungo cammino di studio e analisi del testo. Il protagonista (di cui non si svela mai il nome) ha corso insieme a Pantani fin dai tempi dei dilettanti ed ha condiviso con il campione romagnolo tutte le stagioni sportive che lo hanno visto prima trionfare e poi eclissarsi.
Poco dopo la morte di Pantani ha smesso di correre. Oggi vive isolato, quasi emarginato; per molto tempo ha voluto ricordare solo i momenti esaltanti del ciclismo, le trasferte, le gare, i compagni e le grandi tappe del Giro d’Italia e del Tour de France, quelle in cui Pantani riusciva a riportare gli spettatori indietro nel tempo, al ciclismo più antico, più selvaggio, in cui divorava ogni centimetro di strada come fosse l’ultimo.
Per molto tempo ha cercato di nascondere prima di tutto a sé stesso il problema del doping. Lo ha come cancellato dalla sua memoria: cercando di convincere gli altri è quasi riuscito a convincere sé stesso. Ma nel suo subconscio c’è una parte che non dimentica, che non si cancella e che fa rumore nella sua coscienza. È come uno squillo che lo sveglia dal torpore, che gli provoca dolore e un’enormità di dubbi: sullo sport che ha praticato, sulle sue reali capacità e sui segni che il doping potrebbe aver lasciato sul suo corpo, su quello che potrebbe accadergli da un momento all’altro. È un dolore che lo tormenta e che con il passare degli anni diviene insostenibile al punto da dover scegliere se ascoltarlo ed elaborarlo, come si fa con un lutto, o zittirlo per sempre, perché alcool e droghe non bastano più ad alleviarne il peso.
Durante questo suo cammino interiore, ripercorre la storia di Marco Pantani, la loro amicizia fin dai tempi dei dilettanti, le grandi imprese del pirata, il suo essere protagonista sempre, anche quando forse sarebbe convenuto rimanere nell’ombra, gli incidenti, le vittorie del 1998, la squalifica di Campiglio, il declino e la morte. Il cammino interiore del protagonista e la storia di Pantani sembrano non riuscire ad incrociarsi mai. Almeno fino all’incontro con Alessandro Donati.
Molti gli apprezzamenti della critica alla performance: Se oggi Pantani fosse ancora vivo forse, la sua storia, avrebbe chiesto di raccontarla proprio così, come fa Tassi (La Repubblica); un atto appassionato di denuncia nei confronti del doping e del sistema che lo protegge (Corriere della Sera); è un’interpretazione viscerale quella di Tassi. Il suo viaggio lungo la storia di Pantani è stato un tappone dolomitico con la sua cima Coppi rappresentata dall’incontro Sandro Donati, l’allenatore antidoping per eccellenza (La Gazzetta dello Sport)
I biglietti: posto unico 10 €, sono in vendita on line su www.TicketOne.it. Domani sera saranno in vendita alla cassa dell’Ippodromo “F. Caprilli” dalle ore 20.30.