Caro gasolio e aumento pedaggi, allarme autotrasporti Per ogni veicolo +10.300 euro annui
Allarme CNA FITA sull’impennata dei costi per l’autotrasporto:
“Nel 2023 – spiega il presidente Massimo Angioli – la fine degli sconti sull’accisa nei carburanti e l’incremento dei pedaggi autostradali determineranno un aumento annuo dei costi pari a 10.300 euro per ogni veicolo pesante”. L’Italia sale infatti al terzo posto nella graduatoria dei prezzi del gasolio alla pompa più alti d’Europa. A registrarlo l’Osservatorio sui prezzi dell’energia della Commissione europea, che al 2 gennaio scorso evidenzia un prezzo di 1,890 euro al litro. “Sbalordisce che a far lievitare a dismisura il costo del carburante sia l’incremento di accisa e tasse sull’accisa, passate da una incidenza sul prezzo finale pari al 38,7% lo scorso 5 dicembre al 50,69% attuale. E’ una situazione insostenibile – conclude Angioli – chenell’immediato richiede perlomeno un intervento in grado di riportare il prezzo del gasolio alla pompa al livello medio europeo e il ripristino immediato del meccanismo di recupero delle accise per le imprese di trasporto merci. Questi aumenti dovranno essere altrimenti inevitabilmente recuperati dalle imprese con un aumento delle tariffe, perché non è possibile che tutti gli anelli della catena della distribuzione delle merci guadagnino e solo l’autotrasporto rimetta”
Coordinatore del settore Alessandro Longobardi
“Per le imprese di autotrasporto la stangata è pesantissima perché condiziona fortemente la principale fonte di energia utilizzata per alimentare i motori dei camion tramite i quali si svolge il loro lavoro. Un gravoso fardello a cui si aggiungono gli aumenti di tutte le voci di costo correlate a questa attività. In particolare l’aumento del 2% sulle tariffe che ASPI ha applicato a decorrere dal primo gennaio 2023 sulle tratte autostradali di cui è concessionaria. Una impresa di autotrasporto percorre mediamente il 70% su tratte autostradali e questo aggiornamento costerà circa 300 euro l’anno per ogni veicolo di cui ha disponibilità. Una misura, peraltro, in palese contraddizione con i disagi, consistenti e purtroppo anche drammatici, ascrivibili al comportamento di Autostrade per l’Italia nella gestione della rete autostradale di suacompetenza. Criticità accertate, e già sanzionate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che continuano a determinare gravi danni all’economia, soprattutto alle imprese di trasporto, a causa dei maggiori tempi di percorrenza che si riverberano inesorabilmente sui costi di gestione e sulla qualità della vita”
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