Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di Marco Bruciati, candidato al Consiglio Regionale per Toscana a Sinstra
“La Regione Toscana ha stabilito nel 14 settembre la ripresa delle attività didattiche. Dopo circa sei mesi dall’inizio del lockdown e della didattica a distanza, esperienza che, per quanto necessaria in quello specifico frangente, ha dimostrato come la scuola debba esistere in #presenza e in #sicurezza, i punti interrogativi sull’organizzazione generale del servizio sono ancora drammaticamente molti.
In molti istituti, grazie all’autonomia dei dirigenti scolastici, si stanno già preparando le basi per una didattica mista che da DAD passerà a DID (integrata) che vuol dire in soldoni che in alcuni casi gli alunni dovranno comunque seguire le lezioni da casa. Poco e niente è stato fatto sull’utilizzo di spazi alternativi ai plessi scolastici, poco o niente è stato fatto per evitare che, in caso di positività di un solo alunno, l’intera classe debba spostare la propria attività on line.
Per chi è precario al 30 giugno come il sottoscritto, attualmente disoccupato, si stanno aprendo le nuove prospettive delle graduatorie provinciali che, insieme ai fantomatici concorsi (ordinario e straordinario), dovrebbero permettere nuove immissioni per aumentare l’organico. Peccato che il governo abbia già deciso che tutte queste nuove assunzioni, in caso di nuova dad, potranno essere annullate senza ammortizzatori sociali.
In tutta la Regione quello del trasporto pubblico è un problema rilevante. Le norme sulla sicurezza hanno ridotto la capienza dei bus di linea e degli scuolabus che, nelle settimane di ripresa dell’attività scolastica, non avranno spazio sufficiente per tutte le richieste che arriveranno.
Al momento, sia in ambito regionale che comunale, poco è stato fatto per fare l’unica cosa sensata: investire in nuove corse e in nuovi servizi, triplicando l’offerta sui territori.
Senza contare poi che si è decisa la riapertura delle scuole al 14 settembre quando il 20 e il 21 l’attività dovrà comunque essere interrotta per l’istituzione dei seggi elettorali. Sarebbe stata più sensato, se non era possibile spostare i luoghi di voto, rimandare l’apertura delle scuole alla settimana successiva.
Questi sono solo alcuni degli interrogativi che la riapertura delle scuole si porta dietro.
Tra uno slogan e l’altro, tra una discoteca e una vacanza all’estero c’è un’unica certezza: la scuola è tornata a essere il fanalino di coda del dibattito pubblico”
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