In merito alla questione della sicurezza degli operatori e della prevenzione delle aggressioni, l’Azienda USL Toscana nord ovest fa il punto della situazione sulle azioni che sta portando avanti nei vari territori dell’Azienda, in particolare tramite il Gruppo aziendale per la prevenzione delle aggressioni al personale sanitario, coordinato da Massimo Ughi.
Prima di tutto l’Asl, già con deliberazione della Direzione aziendale numero 1078 del 14 dicembre 2023, ha recepito la delibera regionale 1183 del 16 ottobre 2023, che prevedeva anche un importante finanziamento, approvando un articolato progetto di potenziamento di dispositivi infrastrutturali e di misure di comunicazione e formazione all’interno dell’Azienda sanitaria per la prevenzione delle aggressioni e azioni di tutela del personale aggredito.
Nella delibera aziendale è stato infatti strutturato in uno specifico Piano economico finanziario dei progetti finalizzati (PEF), scomposto e assegnato ai diversi gestori dei fondi, per proseguire il percorso già avviato, a tutela della sicurezza degli operatori attivando ulteriori azioni mirate.
Questo è, in sintesi, ciò che è previsto nel PEF dell’Azienda USL Toscana nord ovest.
Intanto, nel 2024 l’Azienda ha avviato la sperimentazione della postazione mobile della guardia giurata nella zona distretto di Massa. Si tratta, di fatto, una “volante” che staziona per la maggior parte del tempo presso una struttura territoriale ritenuta a maggior rischio aggressioni ma che effettua anche “ronde” in strutture predefinite oltre che interventi per eventuali chiamate di emergenza da una di esse. Nel PEF è programmata poi l’estensione della sperimentazione in altre tre zone distretto, per tre mesi ciascuna, nell’ultimo trimestre del 2024 e poi nel 2025.
Inoltre, fin dal 2023 l’Azienda ha avviato un percorso di installazione di pulsanti di chiamata di emergenza alla vigilanza privata nelle strutture aziendali ospedaliere, con particolare riferimento alle strutture di Pronto soccorso e ai reparti di Psichiatria (SPDC) interni agli ospedali dell’Azienda. Ad oggi sono stati installati 2 pulsanti fissi e forniti 5 pulsanti indossabili (simili a telefoni cordless ma con un tasto di emergenza) per la chiamata in emergenza. Si è partiti con l’SPDC di Pisa (interno al presidio Santa Chiara) ed entro la fine del 2024 verranno installati 2 pulsanti al Pronto soccorso e e altri 2 all’SPDC interni all’ospedale di Piombino, 2 pulsanti al Pronto soccorso di Portoferraio, 3 pulsanti nella sede della Medicina legale di Livorno e 2 pulsanti al Ser.D. nella Cittadella della Salute “Campo di Marte di Lucca.
Entro il mese di settembre 2024, arriveranno poi 40 dispositivi “Twice Touch” per la sicurezza del lavoratore in solitario, corredati di servizio di centrale operativa per la gestione dell’emergenza e di piattaforma formativa, da fornire al personale ADI (assistenza domiciliare integrata). Si tratta in questo caso di un dispositivo di emergenza che consente di inviare una segnalazione a una centrale di teleassistenza, con personale preposto alla vigilanza e alla gestione degli allarmi. La segnalazione può essere volontaria o in automatico in caso di bisogno e il dispositivo invia alla centrale anche la posizione dell’operatore.
Oltre a queste misure, dal 2022 l’Azienda sanitaria, sempre tramite il Gruppo per la prevenzione delle aggressioni al personale sanitario, percorsi formativi rivolti a tutto il personale ma anche in maniera più specifica a persone operanti in servizi a maggior rischio (strutture di Pronto soccorso, di Psichiatria e di Medicina legali, Dipartimento della prevenzione, amministrativi di front office, assistenti sociali e via dicendo.
Il PEF prevede anche campagne di formazione e di sensibilizzazione sul tema, sia interne all’Azienda che esterne, indirizzate quindi alla cittadinanza.
Nella delibera 1080 dell’Asl vengono evidenziate altre azioni in corso o in fase di elaborazione: l’installazione di ulteriori apparecchi di videosorveglianza nelle strutture aziendali ospedaliere e territoriali (compatibilmente con le norme di riferimento e con le procedure aziendali); la modifica di alcuni contesti strutturali dei luoghi di lavoro attraverso il miglioramento delle “vie di fuga”, degli accessi di alcuni reparti, con particolare riferimento a quelli psichiatrici, anche per permettere l’ingresso autonomo di vigilanza privata e forze dell’ordine, e degli infissi, con particolare riferimento a quelli dei luoghi sicuri; il miglioramento dell’illuminazione di alcune aree aziendali interne ed esterne.