Esilarante talk show in Piazza Mazzini con l’attore nativo di Cecina
Oltre un’ora di risata, gag improvvisate, imitazioni. Oltre un’ora durante la quale l’attore-comico-imitatore Ubaldo Pantani si è raccontato in un talk show ai nostri giornalisti Simona Poggianti e Fabrizio Pucci. Tutto Pantani dalle origini ai giorni nostri. Dall’infanzia a Ponteginori (‘mi sento un paesano’) all’amore per il calcio, per la storia e il teatro. L’artista cecinese ha ricordato il suo esordio in tv (Macao, 1997) da cui ha spiccato il volo la sua carriera che è proseguita sul piccolo schermo (Quelli che il Calcio, 12 anni, record assoluto di permanenza nel cast della trasmissione) e finanche in teatro (è stato Allievo di Albertazzi alla Scuola di Teatro di Arti Sceniche di Volterra) e al cinema grazie al proficuo incontro con Giovanni Veronesi. Pantani, artista poliedrico, ha spaziato cambio più volte registro e facendo divertire con le proprie imitazioni (Spalletti, Allegri, Paolo Ruffini, Lapo Elkann che ha riscosso grande successo al ‘Tavolo’ di Fabio Fazio sul Nove) il folto pubblico presente nonostante una temperatura non esattamente primaverile.
Pantani ha poi parlato dei suoi progetti presenti e futuri. Alla prima categoria appartiene ‘Born in the Solvay’, testo alla cui scrittura ha partecipato anche Carlo Conti, dal contenuto facilmente intuibile. E’ in procinto di vedere la luca l’opera Bartali, dedicata al ‘Ginettaccio’ del ciclismo ‘con il quale ho tantissimi punti in comune’ – ha dichiarato Pantani. La vicenda umana di Bartali – Giusto delle Nazioni – andrà in scena il 28 giugno a Firenze in occasione della prima tappa del Tour de France. La ‘Gran Boucle’ partirà dal capoluogo toscano proprio in onore di Bartali: “Questo è il lavoro che sento più mio e cercherò di portarlo in scena il più possibile” ha detto Pantani che adesso è titolare di una scuola di teatro a Pisa, la ‘Tragicominca’. La serata si è conclusa con applausi a scena aperta.
Foto: Simona Marzi