di Giorgio Billeri
VERODOL PIELLE LIVORNO: Bonacini 12, Leonzio 6, Gabrovsek 16, Ebeling 6, Klyuchnyk 8, Venucci 2, Lucarelli 9, Alibegovic 10, Mennella 5, Kouassi 4, Virant 2.
FABRIANO: Centanni 15, Beyrne 9, Silke 4, Dri 20, Diarra 2, Beltrami, Romondia 5, Vavoli 6, Ponziani 4, Redini.
Fabriano, capitale della carta, sembrava esser volata via proprio come un foglio nel vento, dopo aver stoicamente resistito per quasi due tempi. Nel finale, però, complice una Pielle che alza le mani dal manubrio si è riavvicinata, facendo tornare vecchi spettri in un Palamacchia che si preparava già alla festa. I marchigiani risalgono da meno diciannove a meno sei. Ma poi arrivano loro: Leonzio e Bonacini, due triple pesanti come il plutonio e la festa può partire. Ma le distrazioni possono costare caro: la Pielle se ne ricordi.
La capolista contro la cenerentola del campionato: il verdetto sembrava scontato, non lo è stato. La Pielle comunque resta al comando con 14 punti e certifica un altro passetto dalla sua crescita: la banda di Turchetto, pur non perfetta, ha dimostrato di essere letale quando può correre, quando il campo si apre. E sotto le plance, contro un avversario molto leggero, i lunghi piellini hanno dettato legge, sia a rimbalzo che nelle conclusioni in post basso. Una partita solo apparentemente semplice: i turni infrasettimanali sono sempre insidiosi, e la squadrta poteva essere stanca dopo l’impresa di Imola ma così non è stato. Anche per le rotazioni a dieci, ormai scientifiche, di Turchetto. E la corsa continua, in vista del match, ben più difficile, di domenica contro San Severo.
Una portaerei contro un’agile motovedetta. Quando una alza l’ondata, l’altra vacilla. Ma non affonda: Fabriano, meno profonda, meno fisica, con meno talento riesce comunque a restare attaccata alla partita, soprattutto grazie alla serata baciata dalla grazia di Dri, esperta guardia dalla mano letale che confeziona quattro triple in fila, nonostante i cambi difensivi, ricucendo sempre lo strappo. Anche perché, dall’altra parte, la Verodol gigioneggia un poco, prende il largo due volte sul più sette ma poi, come spesso accade, pecca di continuità e di cinismo e si fa riprendere. Turchetto ha un piano partita chiaro: armare i chili e i centimetri di Gabrovsek, sempre più un fattore, Klyuchnyk ed Ebeling, tonnellaggio contro il quale i leggeri marchigiani possono poco. Funziona per un quarto, poi la logica delle rotazioni fa il gioco degli ospiti. Ma poi arriva la fiammata che chiude il secondo quarto, con la triple di Gabro e cinque punti del solito, scientifico Lucarelli che fanno esplodere il Palamacchia spedendo la Pielle al thè caldo avanti di 12 (45-33), margine tutto sommato veritiero per quello che si è visto sul parquet.
Al rientro basta una sgasata per far volare via Fabriano come un castello di carte. La Pielle col cuore leggero, senza troppa pressione fa rombare il motore che è una bellezza. La partita, nei fatti, finisce qui, con la difesa di Turchetto che azzanna le tenere carni di Fabriano (65-49 all’ultima sirena). La volata finale non è davvero spettacolare: la Pielle, forse deconcentrata, smarrisce la via del canestro e Fabriano si riavvicina a meno otto (67-59), con time out immediato di Turchetto. Ma poi arriva lui, l’uomo mascherato, con la tripla del più 11. Bonacini dall’angolo certifica il successo. Finisce
LE PAGELLE
Bonacini 7: Inizio da califfo in attacco, punti che ci volevano. E la tripla che scaccia la paura. vendetta.
Leonzio 7: Il gigante Ponziani lo colpisce proprio sul naso, anche se protetto dalla maschera. Deve tornare negli spogliatoi, poi rientra e confeziona la tripla che ricaccia indietro Fabriano.
Venucci 6,5: regia liscia come l’olio e qualche fiammata in attacco che non si fa mai mancare.
Mennella 6,5: Bene in attacco, ma un paio di perse ingenue.
Alibegovic 7: Sta uscendo dalla crisalide per diventare farfalla. Spettacolo puro nel terzo quarto.
Lucarelli 7.5: Il bisturi della Pielle. E’ lui a confezionare lo strappo alla fine del secondo quarto, per lucidità e talento in serie B c’è solo di passaggio. Cala nel finale.
Gabrovsek 7.5: Passi avanti continui. Fabriano non ha il tonnellaggio adatto per poterlo fermare, e lui pasteggia, sia in area pitturata che dalla linea dei tre punti. Che bell’acquisto.
Kouassi 7: Quattro punti, uno schiaccione, finalmente frammenti di gloria.
Klyuchnyk 6,5: non deve sbattersi più di tanto, il minimo sindacale che però pesa sulla partita.
Ebeling 7: Dovrebbe spaccare il mondo con quel fisico. In attacco, invece, soffre ancora, specie nel tiro da fuori. Ma in difesa è una montagna impossibile da scalare: rimbalzi, stoppate, recuperi.











