di Giorgio Billeri
RUCKER S.VENDEMIANO: Tassinari 7, Oxilia 15, Tadiotto, Cacace 15, Zacchigna 14, Donda 6, Glutidis 5, Visentin, Preti 13, Fabiani.
PIELLE: Sinagra, Cavaliere, Venucci 7, Klyuchnyk 11, Leonzio 18, Del Testa 9, Vedovato 2, Hazners, Campori 5, Cepic 5, Lucarelli 13, Bonacini 8.
Cuore. Organo che sovrindente al funzionamento del corpo umano. Nello sport significa carattere, voglia, resilienza, capacità di crederci anche quando tutto congiura contro di te. Cuore uguale Pielle: come Rocky Balboa prende una gragnuola di cazzotti, si appoggia alle corde, poi parte e i cazzotti sono suoi. E che cazzotti: la Toscana Legno riemerge da meno sedici e con un ultimo quarto da fantascienza espugna ancora una volta il palasport di Conegliano, si porta sul 2-0 e venerdì avrà sulla racchetta il match point per approdare alla semifinale dei playoff per la serie A2. Impresa bellissima, enorme da paerte di una squadra che finalmente ha un senso, un’anima, un roster profondo ed esperto. Una serata bellissima, da ricordare.
Questa è la pallacanestro. Bella e terribile, sublime e spietata. La Pielle se ne accorge sulla propria pelle: in tre minuti, all’inizio del terzo quarto, passa dal 40-40, schiaccione di Kluychnyk, al meno 16: San Vendemiano, accarezzata dalla grazia, trova tre triple, un canestro più fallo e un facile bersaglio da sotto: più 16 (56-40) con un parziale che sa tanto di sentenza capitale. E invece no: possesso dopo possesso la Pielle torna a galla, pareggia a poco più di un minuto dalla fine, con uno sforzo immane fisico e mentale. E nel finale piazza la miracolosa accelerazione che vale il 2-0 nella serie.
I playoff sono così: tormento ed estasi, beatitudine e dannazione. Ogni partita un film diverso, un romanzo mai scontato, un giallo con tanti colpi di scena. Due giorni fa una Pielle in versione extralusso aveva pascolato in una difesa, quella veneta, tutt’altro che irreprensibile. Stavolta il copione si è capovolto: san Vendemiano ha stretto i bulloni della difesa, ha messo le mani addosso ai biancazzurri, non ha concesso rimbalzi offensivi: e così’ la squadra di Turchetto è ricaduta nelle antiche difficoltà, con un giro palla sempre affannoso, pochi servizi sotto canestro e la solita abitudine di affidarsi a Leonzio e Venucci quando la palla scotta e i secondi scorrono. Ma fino al 40-40 la Toscana Legno aveva comunque tenuto botta, prima di quel fatale blackout che ha indirizzato gara-due dalla parte dei veneti, che si sono confermati squadra tosta, multidimensionale, letale quando può galoppare in campo aperto e costruirsi i suoi tiri dalla lunga. Zacchigna, non pervenuto in garauno, ha trovato la partita della vita, forse sottovalutato dalla difesa di Turchetto. 66-56 all’ultimo intervallo, con la Toscana Legno che ha avuto il merito di non sbracare, di restare con la testa sul parquet, affidandosi al mestiere di un Lucarelli sempre più convincente. Bonacini in sospensione firma il meno sei (68-62) e l’impressione è che nonostante tutto ci sia ancora una partita. Cepic firma il meno due, la Rucker sembra sulle gambe: il solito finale spaccacuore, e ti pareva. Ma poi tre liberi di Preti e palla persa sanguinosa di Cepic: ci vuole il prestigiatore, e Leonzio con un canestro fantascientifico firma ancora il meno tre, Venucci dalla lunetta avvicina la Pielle sul 69-71. Venucci e Klyuchnyk da sotto si mangiano la possibilità del riaggancio, poi Lucarelli impatta sul 73-73 con una magìa a 1’20” dalla sirena, fallo a rimbalzo su Leonzio che va in lunetta e fa due su due, Preti la pareggia sempre dalla linea della carità. Preti sbaglia da tre, fallo su Kluychnyk che, il ghiaccio nelle vene, fa due su due a 24” dal the end (75-77). San Vendemiano va a sbattere ancora contro la difesa piellina, fallo su Leonzio che sigilla il sogno. E venerdì, probabilmente a Chiusi, il match point.
Foto:Simona Marzi