di Giorgio Billeri
ANDREA COSTA IMOLA: Chessari 5, Moffa 5, Thioune 5, Tamani 3, Filippini, Gatto 5, Sanguinetti 19, Gozo 3, Raucci 6, Kupstas 14.
VERODOL PIELLE: Mennella 3, Kouassi, Lucarelli 11, Leonzio 16, Venucci 2, Klyuchnyk 6, Alibegovic 2, Gabrovbsek 17, Ebeling 7, Virant, Bonacini 3.
Tema: come vincere una partita (importantissima) tirando 23 su 63 dal campo, e 8/31 da tre punti.- Svolgimento dell’alunno Turchetto: organizzando la difesa perfetta, o quasi. Togliendosi il frac e indossando la tuta da operaio, più larga e comoda, dove la sua Pielle sa dare il meglio. Col cuore in gola, altrimenti non sarebbe la Pielle, arriva questa vittoria fondamentale, che regala il primo posto in classifica, contro Imola, squadra tosta, piena di talento ma che nel secondo tempo è stata limitata a 25 punti, dopo i 40 del primo. Merito di una Pielle tosta, piena di carattere, che si è sporcata le mani, che ha alzato i gomiti, che ha presidiato bene i tabelloni nonostante una giornata negativa al tiro. Che ha vinto una prima volta, sul più nove, prima di farsi riprendere da tre avventurose triple dei romagnoli. Ma che a un soffio dalla fine, col glaciale Venucci, ha trovato i tiri liberi che l’hanno spedita in paradiso. Questa, signori, è la serie B: una sofferenza, ogni maledetta domenica. Poche paillettes e tanto sudore: la Pielle l’ha capito, ed è un enorme passo in avanti a livello di consapevolezza. Adesso serve continuità, mercoledì sera in casa contro Fabriano.
Il lituano Kupstas e il play Sanguinetti: sono loro il rompicapo che Turchetto cerca di risolvere. Con scarso successo: il tiratore dell’est piazza quattro triple approfittando di una difesa Pielle che non cambia con sufficiente velocità, mentre la vecchia volpe ex Fortitudo trova zingarate a centro area, con la Dea bendata che gli fa l’occhiolino. I due, all’intervallo, hanno già combinato 25 punti in due, gran parte del fatturato dell’attacco romagnolo. La Verodol, al netto dei problemi difensivi, ha il merito di ricucire sempre, di restare sul pezzo, di non uscire anzitempo dalla contesa. Merito di un Lucarelli dottorale, imprendibile da sotto e da fuori, e di qualche isolato bagliore degli “stranieri”, Klyuchnik e Gabrovsek. Certo, avere Leonzio con la macherina protettiva è un grosso limite per l’attacco biancazzurro, anche se il talento infinito del numero 10 spreme un paio di canestroni. Ma andare sotto di tre alla seconda sirena (40-37) lascia qualche nota amara in bocca, soprattutto perchè la Pielle domina a rimbalzo. Ma quel 3/15 dalla lunga distanza è una zavorra sulle spalle.
Il terzo quarto è dominato dalle difese. La Pielle alza la palizzata e Imola non segna per quasi 5’: Lucarelli e Gabro, sempre loro, scrivono il più quattro ed a quel punto potrebbe arrivare la spallata alla partita, e invece no. La Pielle perde palloni banali, si incaponisce nel tiro da tre punti che stasera proprio nopn funziona, Imola ne approfitta servendo con puntualità il pivot Gatto per rosicchiare terreno e tornare avanti (53-48) all’ultima sirena. Ultimo quarto col cuore in gola, come nella storia della Pielle. I biancazzurri sembrano spiccare il volo sul più nove (56-65) a due minuti dalla fine, ma come sempre c’è da soffrire. Sanguinetti trova due triple contro le leggi della fisica e riapre tutto (62-65) a un minuto e venti dallo stop. E dopo l’errore di Leonzio è Chessari a pareggiare dai 6.25. Incredibile, ma vero. Venucci si alza da tre, fallo di Raucci. Glaciale Mattia, che mette due liberi, la preghiera di Gatto non prende nemmeno il ferro. E’ la festa per i 150 arrivati ad Imola: la Pielle c’è.
LE PAGELLE
6,5 Bonacini. Lucido. Limita le scorribande e tiene la squadra in pugno nei momenti difficili.
9 Leonzio. Con la maschera protettiva per la frattura al naso, ma sembra quella di Zorro. Un limite per tanti, non per il ciclone con il numero 10. Nel secondo tempo stappa la partita con due triple irreali, gelido ai liberi. 16 punti. E non doveva nemmeno giocare…
8 Lucarelli. Giocasse così 40 minuti, sarebbe tentato dalla Nba. Ma le sue fiammate sono classe pura, roba che in serie B è un lusso come una Lamborghini in garage. Non solo 11 punti, non solo i rimbalzi, ma anche una difesa da ninja sui lunghi di Imola. Il valore aggiunto.
7 Klyuchnyk. Solo 6 punti, ma la bellezza di 10 rimbalzi e le giocate difensive che decidono le sorti. L’impressione è che stia diventando dominante.
8 Venucci. Poco in attacco, fino all’epilogo. E’ la sua mano sinistra, dalla lunetta, a scrivere la parola The end.
6,5 Ebeling. Tante belle giocate, tanti errori. Urge continuità. Ma la sua verticalità si sente, eccome.
6 Alibegovic. Stavolta più confusione che altro, ma porta il suo mattoncino.
8 Gabrovsek. Altro partitone. Immarcabile da Imola: segna da sotto, colpisce da tre, sempre attivo, presente, ispirato. 17 punti e 6 rimbalzi.
6 Mennella. Quando serve, arriva. Che bravo.
LA CLASSIFICA: Caserta 12, Pielle 12, Virtus Roma 12, Latina Faenza 10, Pielle 10, Luiss Roma 10, San Severo 10, Ferrara 8, A. Imola 6, Jesi 6, Chiusi 4, Ravenna 4, Quarrata 4, Piombino 2, V. Imola 2, Casoria 2, Fabriano 2, Nocera 2, Pesaro 2.











