L’ex nerazzurro, classe ’39, si è spento 50 anni dopo il suo amico Armando Picchi
Un pessimo risveglio. Il calcio italiano dice addio a Tarcisio Burgnich, il popolare ‘Roccia’, come lo aveva ribattezzato il suo amico Armando Picchi, artefice dei successi della grande Inter negli Anni ’60 e colonna della Nazionale con cui conta 66 presenze, due gol, la partecipazione a tre mondiali (1966, 1970 e 1974) e il primo posto agli Europei del ’68.
Aitante jolly difensivo, tatiturno friulano di Ruda, Burgnich iniziò la propria carriera nell’Udinese prima di passare – giovanissimo – alla Juventus con cui nel ’61 vinse il primo dei propri cinque scudetti. gli altri arrivarono con la maglia dell’Inter. La carriera di Burgnich è stata costellata di successi: due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali con l’Inter (64/65) e dieci anni dopo la Coppa Italia con il Napoli.
Di lui si ricorda lo storico gol del 2-2 nel primo tempo supplementare della semifinale mondiale del 1970, la meravigliosa Italia-Germania 4-3. Storica anche la fotografia che lo vede vanamente proteso a contrastare Pelé che nella successiva finale decolla per colpire di testa e segnare il gol del momentaneo vantaggio dei verde-oro al 19′ del primo tempo.
Da allenatore, Burgnich ha iniziato la propria avventura sulla panchina del Livorno. Due anni: 1978/79 e 1979/80. Nella prima stagione lanciò il portierone Stefano Tacconi e ottenne l’indimenticabile vittoria sul campo del Pisa il 22 aprile 1979 griffata Miguel Vitulano. La squadra amaranto arrivò nelle posizioni di rincalzo, ma quel blitz nobilitò la stagione. L’anno dopo la squadra di Burgnich sfiorò la promozione in serie B. La difesa granitica (11 gol subiti) non bastò perché l’attacco segnava con il contagocce (20 reti) e così il campionato lo vinsero il Catania (44 punti) e il Foggia (42) con il Livorno fermo a 40 anche per via della sconfitta nello scontro diretto con i pugliesi a tre giornate dalla fine della stagione, il 25 maggio 1980.
Burgnich poi ha allenato per anni in serie A e B. Nel 1995, con il Livorno in C2, tornò a metà stagione sulla panca amaranto al posto dell’esonerato Giorgio Campagna. Poche partite e ‘Roccia’ fu a sua volta allontanato e al suo posto fu richiamato proprio Campagna che arrivò agli spareggi, ma fu estromesso per mano del Castel di Sangro di Jaconi.