di Giorgio Billeri
In trappola. Mani e piedi. La Pielle casca nella ragnatela di Ravenna, lotta, si dibatte. Ma alla fine arriva, meritata, la prima delusione del campionato. Coach Campanella l’aveva detto: attenti, questi sono esperti, forti, maliziosi. detto, fatto: Ravenna l’ha messa sulla difesa forte, al limite, sulle sportellate, sui contatti, sui blocchi granitici e qualche volta irregolari. Era l’unico modo per violare un bunker come il Palallende, che anche quando giochi male ti tira fuori dalla buca e ti fa riprendere il volo. Stavolta no, non sono bastati nemmeno i 2.400 innamorati, che ancora una volta hanno fatto tremare i gradoni pieni di storia. Stavolta la Pielle ha sbattuto contro i propri limiti, soprattutto non ha saputo cambiare spartito quando il gioco si è fatto duro e insidioso come una palude infestata dai Vietcong. Gli arbitri, modesti, ci hanno messo del loro, ci hanno capito il giusto, ma alla fine non hanno influito più di tanto. Poco serviti, e male, i lunghi, tiri quasi sempre forzati, senza spazio, affannati e affannosi. Ampio, quasi frenetico il ricorso al tiro da tre punti, ma non era serata: l’8 su 24 parla da solo, come il rivedibilissimo 14/34 da due punti. Una mosca nella ragnatela, la Pielle, incapace di sovvertire nel finale un verdetto che ormai aleggiava sul Palallende:Ravenna l’ha vinta con i nervi, l’esperienza di Crespi, pivottone barbuto che ha portato a scuola Vedovato e Cepic, e soprtattutto con la lucida follia di Flavio Gay, che a questi livelli è Michael Jordan e che ha chiuso con 23 punti e alcune giocate di celestiale talento che hannop frustrato gli ultimi palpiti livornesi. Il primo vero crash test, insomma, ha accartocciato la carrozzeria della Pielle: c’è ancora da lavorare, e tanto, soprattutto sull’approccio e l’interpretazione dei vari momenti della partita. E Leonzio, anche oggi 15 punti, non può sempre cantare e portare la croce, specie se Venucci e Bonacini funzionano a sprazzi e se Del Testa stavolta è tornato sulla terra. Campionato lunghissimo, ovviamente nessun dramma e subito sotto con la doppia trasferta di Chieti e Roma: urge la vera Pielle. Magari con un Zahariev in più nel motore.
PIELLE: Zahariev ne, Del Testa 8, Bonacini 11, Venucci 5, Paesano 8, Leonzio 15, Donzelli 11, Vedovato 2, Cepic 6, Campori 3. RAVENNA: Brigato 7, Ferrari 5, Munari 3, Allegri, Tryrtyshnyk 10, Gay 23, Casoni 6, Crespi 16, Degregori 5, Dron 2.
Foto: Simona Marzi