Due pareggi contro la W3 Maccarese consentono all’Unione Sportivo Livorno di accedere alla finale degli spareggi Nazionali di Eccellenza. Il motore della squadra di Giuseppe Angelini nella sfida dell’Armando Picchi rimane attivo solamente nei primi minuti di gioco. Frati segna la rete del vantaggio e da quel momento, i giri del Livorno cominciano a diminuire. Per il resto del match gli amaranto non sono riusciti ad imporre il proprio gioco e la Maccarese si è resa pericolosa in diverse occasioni ed il più grande spreco di energie per il Livorno è arrivato sul finire del primo tempo quando, dopo un brutto fallo ai danni di Gargiulo, si è accesa una rissa da Far West sul prato dell’Ardenza. Il Livorno si innervosisce, gli ospiti ne approfittano, un film già visto dai tifosi amaranto. Una traversa, un miracolo di Pulidori, due reti annullate per fuorigioco. Insomma, con due risultati su tre a disposizione, più che una passeggiata per gli amaranto contro la Maccarese è stata una vera e propria scalata di una parete verticale e molto scivolosa. Angelini tuttavia, può tirare un sospiro di sollievo: finale raggiunta, non importa come e con quali fatiche. Domenica 12 giugno il Livorno affronterà la prima partita di andata contro il Pomezia all’Armando Picchi. La settimana successiva invece, sarà nuovamente nel Lazio per gli ultimi novanta minuti di questa stagione. Contro il Pomezia però non basteranno dieci minuti di gioco.
Pulidori 6,5: prima si fa sorprendere leggermente fuori posizione e la traversa lo salva, poi è superlativo e con un riflesso felino tiene a galla la squadra. Se il Livorno è in finale lo deve soprattutto alla sua mano destra;
Palmiero 5,5: partita anonima la sua che lo ha visto diverse volte in difficoltà. (13’ st, Petronelli 6,5: entra e dimostra perché nel suo curriculum ci sono Fiorentina e Juventus. Bravo a creare problemi in molte occasioni alla difesa avversaria);
Russo 6,5: l’errore di Tivoli è già un brutto ricordo. Non perde mai il suo avversario, neanche nel tunnel che porta agli spogliatoi. Quando Michele Russo diventa l’ombra dell’attaccante, per il nove della Maccarese c’è poco da fare;
Ghinassi 6: scende in campo ed esprime il suo gioco pulito e preciso;
Giuliani 6,5: uno dei migliori in campo contro la Maccarese. Il Livorno cala il ritmo ma lui continua a spingere sulla fascia. E per poco non segna il gol del 2-1 su assist di Petronelli;
Luci 5: prestazione sotto tre toni. Troppi passaggi sbagliati e tanti errori che da uno come lui nessuno si aspetta. Esce dal campo dopo una botta subita alla caviglia. (34’ pt, Gargiulo 6: non è sempre facile entrare a partita in corso in un match così sentito. Nonostante questo, riesce a dare il suo aiuto alla squadra);
Apolloni 6: poco importa se la palla sembra persa: quando c’è Apolloni in traiettoria i tifosi possono stare tranquilli: la prende lui, in qualsiasi modo. Giusto lo spirito e l’atteggiamento, in calo nel corso del match. Di certo il caldo non ha aiutato;
Pecchia 6: come Apolloni, è un polmone importantissimo per la squadra amaranto. Tuttavia, scompare dai radar nel secondo tempo. (30 st, Franzoni: SV);
Torromino 5,5: scende in campo, disegna un assist perfetto per Frati, poi cade nell’anonimato. (25’ st, Bellazzini 5,5: prova a dare un mano ai suoi compagni, ma contro il Pomezia servirà un altro Bellazzini);
Frati 6,5: come all’andata, si dimostra il più attivo nel reparto offensivo. É ovunque già nei primi minuti di gioco, quando sbuca dietro le spalle dei difensori avversari per spingere il pallone in rete di testa. (13’ st, Giampà 6: le sue carte sono fisico, corsa, e determinazione. Riesce a rendersi pericoloso anche in zona offensiva);
Vantaggiato 5: presente sulla distinta, assente sul campo. Troppo nervosismo che rischia di annebbiare l’unico obiettivo del Livorno per questa stagione: vincere e togliere tende e picchetti dal campionato di Eccellenza;
Angelini 5,5: 6 partite, 1 vittoria. Ma non è il momento per la matematica. Serve una parola: fiducia. Adesso è vietato sbagliare atteggiamento. Un errore farebbe tornare il Livorno al punto di partenza. Angelini dovrà compattare al massimo la sua squadra in vista delle due finali.
Foto:Simona Marzi