Lettera al presidente Fontana per sollecitare avvio dei lavori parlamentari dopo 4 mesi di inerzia
Torniamo a scriverle in merito alla commissione di inchiesta sul disastro della nave Moby Prince, votata all’unanimità dall’Aula di Montecitorio lo scorso 17 ottobre. Sono trascorsi quattro mesi e della commissione non abbiamo avuto più notizie; a quanto risulta, non sono stati neanche nominati i componenti da parte di tutti i gruppi parlamentari. Ci appelliamo a lei perché la nuova commissione possa essere operativa quanto prima”. Lo scrivono i presidenti delle associazioni dei familiari delle vittime della Moby Prince, Luchino Chessa (Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince) e Nicola Rosetti (Associazione 140) in una lettera inviata al presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
“Chiediamo – proseguono Chessa e Rosetti – che l’attenzione nei confronti delle nostre Associazioni, dimostrata in questi mesi dai deputati di tutti i gruppi parlamentari e di cui siamo grati, si traduca concretamente nell’avvio del lavoro di indagine della nuova commissione deliberata all’unanimità. Il lavoro fatto dalle due precedenti commissioni rappresenta una pagina di buona politica; prova ne è che le due relazioni sono state votate all’unanimità in spirito bipartisan. Ed è proprio grazie al lavoro di inchiesta del Parlamento che si sono aperti importanti squarci di verità su quella strage, fino ad arrivare ad un passo dalla completa ricostruzione di quanto accaduto davanti al porto di Livorno la sera del 10 Aprile 1991.
Non possiamo aspettare ancora. Vogliamo arrivare ad una verità storica; lo dobbiamo alle 140 vittime del Moby Prince, a tutti i familiari e alla nostra Nazione, e il Parlamento può dare le risposte che ancora mancano. Soprattutto – concludono Chessa e Rosetti – non vogliamo lasciare questa battaglia alle nuove generazioni, ai nostri figli e nipoti. A loro vogliamo raccontare la verità”.