I dirigenti Pielle ora lo sanno: devono regalare un abbonamento omaggio ad Agatha Christie. La regina del giallo continua a scrivere trame sublimi, terribili e spaccacuore, con la Pielle nel ruolo di Poirot o di Mrs Marple. Non c’è mai una storia scontata, tranquilla con la Toscana Legno. Che vince una partita da trattato di cardiologia, anche se ci vorrebbe Freud, ma forse di basket non si intende, per spiegare una metamorfosi del genere: primo tempo da Jugoplastika, con 8/11 da tre punti, un Venucci fantascientifico, e a bere qualcosa di caldo a più otto. Jesi, squadra anzianotta ma piena di mani di velluto, sembrava sull’orlo di consegnare il sottomarino sconfitto ai vincitori: e invece, addio energia elettrica. Pian piano i marchigiani hanno messo a posto la difesa, chiuso la Pielle in un cul de sac da dove i biancazzurri non sono più usciti. I marchigiani mettono il muso avanti sul più quattro e sul Palamacchia, nonostante la bellezza di un tifo che è sempre il migliore in campo, si allungano le ombre di tante partite buttate nel cestino. La Toscana Legno perde anche Leonzio, travolto dal panzer Cena, e tutto sembra perduto. Ma prima Bonacini da tre, poi Paesano riportano la speranza (63-60). Poi una tripla di Mattia Venucci da otto metri, posseduto dallo spirito di Oscar (66-60), con via Allende che diventa la succursale di Salonicco. Il finale piacerebbe alla regina del giallo, con la Pielle ringhiante in difesa e Bonacini e Venucci che mettono la parola fine su un giallo che merita il posto sul comodino di ogni cuore che palpita per la Pielle: finisce 74-66, nel tripudio dei diemilacinquecento innamorati. Ma che fatica.
Sembra che nella notte prima della partita Oscar Schimdt e Drazen Dalipagic siano apparsi in sogno a Mattia Venucci: dai ragazzo, arma la tua mano, noi vegliamo su di te. Quello che il play di San Vincenzo ha fatto nel primo tempo ha infatti qualcosa di onirico, sospeso tra reale e trascendente: tre triple in step back, fuori equilibrio, con la visuale del canestro ostuita da mani e braccia nemiche, ma non solo;: anche due assist celestiali per Cepic e Donzelli. E’ lui, Mattia, che toglie il coperchio a una partita che, non è la prima volta, la Pielle aveva approcciato con qualche tremore e una serie di banali palle perse. Mentre dalla parte opposta del campo il totem ex Piombino Lautaro Berra imponeva la legge del suo fisico e del suo magistero di pivot a Vedovato mentre Cena e Bruno, vecchi nocchieri abituati a ogni mare, trovavano la retina con musicali soluzioni. Ma dall’11-13 al 40-32 dell’intervallo lungo la partita ha cambiato pelle: Venucci, alla cui mano mancina sussurravano Oscar e Dalipagic, ha guidato l’allungo, concretizzato anche per i cinque punti di Paesano, per qualche divino sprazzo di Leonzio, dal pragmatismo di Campori. Ma soprattutto da una difesa che finalmente ha ritrovato la faccia giusta, obbligando Jei a forzature sempre più evidenti, ad avventurosi tiri sul filo dei 24 secondi. I numeri nel basket sono materia opinabile e non sempre dicono tutto, ma 8/11 dall’arco meritano il circoletto rosso per la Toscana Legno.
La ripresa, come raccontato, è una serie di colpi al cuore, di discese ardite e risalite: alla fine, tutti i salmi finiscono in gloria: altri due punti, seconda vittoria di fila, classifica che inizia a farsi intrigante. Anche Agatha sarebbe contenta, con il suo abbonamento omaggio.
TOSCANA LEGNO PIELLE: Venucci 19, Bonacini 12, Paesano 11, Donzelli 6, Leonzio 13, Campori 8, Vedovato 2, Cepic 3. JESI: Bruno 14, D’Emidio 10, Valentini 4, Cena 9, Berra 9, Ponziani 8, Carnevale, Zucca 8, Malatesta, Petrucci 4.
LA CLASSIFICA: Roseto 32, Herons 22, Pielle, Ruvo, Gema, Luiss Roma 20,Virtus Roma 18, Jesi, Caserta, S. Antimo, Fabriano 16, Piombino 14, Ravenna, Chiusi 12 Salerno 10, San Severo, Rieti, Latina, Cassino 8.