Intervista al dottor Capochiani, direttore ematologia aziendale e coordinatore del progetto sul farmaco “anti-Terapie Intensive”
E’ partita dall’Ospedale di Livorno la sperimentazione di un farmaco, usato su pazienti ematologici affetti dalla sindrome emofagocitica acuta e la graft versus host disease, per impedire l’evoluzione critica dell’infezione da Covid-19 e, quindi, il ricorso alle terapie intensive. Nel video trovate la nostra intervista al dottor Capochiani.
Enrico Capochiani, direttore dell’ematologia dell’ASL Toscana nord ovest, anche grazie al confronto culturale e scientifico con l’Università, il CNR e con l’apporto del dott. Spartaco Sani (direttore dell’infettivologia della ASL nord ovest), ha definito specifici criteri per selezionare i pazienti potenzialmente idonei. In particolare malati ricoverati nel reparto di infettivologia dell’ospedale di Livorno, con iniziale difficoltà respiratoria, ma non ancora in ventilazione assistita, cui somministrare un farmaco orale registrato anche per le condizioni di iper-infiammazione.
L’obiettivo dei medici Toscani da un lato è quello di trovare farmaci che riducano la quantità di virus nel paziente (terapie antivirali), ma dall’altro trovare anche farmaci che impediscano l’evoluzione critica dell’infezione. Al fine di consolidare le evidenze scientifiche a beneficio di un trattamento terapeutico, la Regione Toscana avvierà a breve una sperimentazione ufficiale del nuovo farmaco condivisa con Aifa.