I Carabinieri della Stazione di Rosignano Solvay hanno tratto in arresto un 43enne di Rosignano Marittimo, gravemente indiziato di violenze fisiche e psicologiche, protrattesi per anni, nei confronti della convivente.
Le indagini, condotte dai militari con la direzione della Procura labronica, hanno portato alla luce diversi episodi di presunte violenze ad opera dell’uomo che hanno indotto il GIP all’emissione della misura cautelare in carcere, eseguita dai Carabinieri lo stesso giorno dell’emissione.
Sebbene in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio, l’arrestato, un operaio con precedenti di polizia, è accusato di reiterati episodi di violenza fisica e psicologica nei confronti della compagna, una 41enne. I maltrattamenti, dettati dalla forte possessività dell’uomo, sarebbero consistiti in aggressioni fisiche brutali (spintoni, schiaffi in tutto il corpo, pugni e calci), finanche nel cuore della notte e senza ragione, aggressioni verbali con insulti e minacce di morte con un cacciavite puntato, costringendola a fuggire di casa (frasi riportate dal GIP in ordinanza); il tutto sarebbe avvenuto anche alla presenza della figlia minore della coppia e della madre invalida dell’indagato.
Irascibile ed ossessionato dall’idea che la donna avesse relazioni con altri uomini, l’avrebbe costretta a subire ingiustamente accuse di tradimenti e, per questo, continuamente controllata.
La violenza, spesso ancora più incontrollata poiché amplificata dall’uso di sostanze stupefacenti, si è anche manifestata con violenza nei confronti delle suppellettili di casa e talvolta è stata posta in essere per costringere la vittima a consegnargli del denaro.
Dopo l’ennesimo episodio di violenza fisica, ormai stremata dall’insostenibile situazione, la donna si è rivolta ai Carabinieri della Stazione di Rosignano Solvay che hanno subito avviato le indagini e riferito prontamente alla Procura della Repubblica di Livorno. L’informativa dei militari ha illustrato la progressiva escalation di violenze che la vittima non aveva mai avuto il coraggio di denunciare. Ravvisando le esigenze cautelari in ragione della assoluta incapacità di contenersi dimostrata dalla frequenza e qualità delle condotte lesive, dimostrano che l’indagato ha una personalità fortemente distorta e gravemente violenta, in particolare quella carceraria perché persona altamente pericolosa, l’uomo è stato associato alla casa circondariale di Livorno e dovrà rispondere dei reati di maltrattamenti (art.572 c.p.), lesioni (art.582 C.P.) ed estorsione (art.629 c.p.).
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