Il progetto Autonomie sensibili è stato presentato al Fuoriarchifest 2050. L’intervista ai due protagonisti livornesi Marco Casalena e Lorenzo Bacci
In questi giorni a Colle Val d’Elsa si sta tenendo un particolare festival dedicato all’architettura sostenibile, il Fuoriarchifest 2050 – “Abitare il mondo altrimenti”. L’obiettivo manifesto è quello di voler gettare le basi di una nuova città sostenibile, dove sia possibile migliorare la qualità della vita di tutti. In tale contesto si sviluppa il progetto Autonomie Sensibili – dispositivi per la sensibilità, ideato da due giovani architetti, Marco Casalena e Lorenzo Bacci. Entrambi nati e cresciuti a Livorno, per veder nascere la loro carriera professionale sono dovuti “emigrare” altrove, rispettivamente a Parigi e Firenze. E, in questa settimana, hanno visto realizzarsi il loro primo progetto insieme, un’installazione pubblica che mira a far interagire i cittadini con la propria città, rispettandola e gestendola in autonomia.
Sarà possibile anche a Livorno coinvolgere i cittadini nel ripensare la propria città, modulandola ai bisogni della comunità e rendendola espressione della sua storia?
L’intento di Marco e Lorenzo è proprio questo. Ma sentiamo i diretti interessati nell’intervista di seguito.
Il progetto, a cura dello studio Oks architetti, oltre alla collaborazione di Lorenzo Bacci e Marco Casalena, ha visto il contribuito di: Sara Masi, Elena Sorace, Gloria Banchi e Lapo Gozzi. Fotografia di Lorenzo Patoia