I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, nel corso di una recente attività di polizia giudiziaria hanno arrestato un uomo di nazionalità albanese sorpreso in possesso di una pistola di fabbricazione russa, marca Tokarev modello T33 calibro 7,62×25 mm (cd. calibro Makarov) con sette colpi inseriti nel caricatore, pronta all’uso. Durante l’operazione, i militari hanno inoltre deferito in stato di libertà un altro cittadino albanese in compagnia del primo, trovato in possesso di un manganello retrattile in acciaio. Complessivamente sono state sottoposte a controllo tre persone.
L’operazione si è conclusa all’interno di un noto esercizio commerciale in località Stagno, luogo in cui il Nucleo Investigativo ha fatto irruzione immobilizzando i tre sospetti, subito dopo sottoposti a perquisizione personale e veicolare. Sul posto, in supporto agli operanti, sono sopraggiunti due equipaggi del Nucleo Radiomobile in forza al Comando della Compagnia Carabinieri labronico.
La dinamica criminale, dai contorni ancora molto sfumati, è stata bruscamente interrotta dall’intervento tempestivo dei Carabinieri. Fondamentale per ciò l’intervento rinforzato dei militari in uniforme a sostegno degl’investigatori.
Le indagini sulla vicenda avviate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sono orientate negli ambienti della malavita locale e non escludono per ora nessuna pista.
Gl’inquirenti stanno vagliando tutti gli elementi emersi al fine di poter ricostruire il movente che avrebbe indotto un imprenditore edile affermato e dimorante nel nostro paese da tanti anni a portarsi un’arma da fuoco carica con sé mentre consumava un pasto insieme a due collaboratori fidati. Non hanno dettato una svolta nelle investigazioni gli archivi di polizia, infatti il primo è gravato da segnalazioni afferenti reati di violenza privata e maltrattamenti in famiglia, mentre gli altri due solo un precedente risalente per ricettazione.
L’uomo armato, al termine delle refertazioni di rito, è stato accompagnato presso la casa circondariale di Livorno su disposizione dell’AG locale, mentre gli altri due sono stati rilasciati al termine del controllo di polizia.
Non si può escludere che la presenza dell’arma, peraltro pronta all’uso, possa essere ricondotta alla presenza sul territorio di contesti criminali organizzati ed in particolare, nell’ambito delle dinamiche che potrebbero portare alla spartizione di proventi illeciti. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto l’egida della Procura della Repubblica di Livorno sono
aperte.