Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Lenny Bottai – Segretario PC Livorno contro il PD
La giunta di Eugenio Giani ha appena ingaggiato Maurizio Sguanci, colui che (ex presidente del quartiere 1 del PD di Firenze) a suo tempo aveva dichiarato in proposito di Mussolini, che “nessuno in questo paese, in quattro lustri, ha fatto quello che è riuscito lui in vent’anni”. Lo stesso Giani che a Livorno si era presentato sul palco con la bandiera del PCI per racimolare voti con un’identità che non solo non gli appartiene affatto, non essendo peraltro nemmeno mai stato comunista, quella dello stesso partito ha svenduto ed equiparato in sede europea all’unanimità il comunismo al nazismo,
Non ci scompone tuttavia il fatto che, nella traiettoria del grande partito oggi al governo coi cinque stelle, prono ai diktat delle banche europee a cui hanno svenduto la sovranità popolare che i padri costituenti vollero fissare come orizzonte, vi siano scelte che palesano l’abbandono totale anche di una tradizione che è appartenuta ad un partito che proprio loro hanno distrutto ormai trent’anni fa.
E’ cosa abbastanza nota e difficile da nascondere ormai, anche se a Livorno, il nucleo degli “ultimi dei moicani” in forza al Partito Democratico, gli stessi che hanno fatto campagna per Giani al grido del “fermiamo la destra!”, si sforzano di nascondere agli elettori che hanno preso in giro per non minare gli affari di partito e far votare un destro assai noto. Ed il 2021 sarà l’anno del centenario del partito che hanno prima distrutto, ed equiparato al nazismo poi, ma che oggi tuttavia scopriamo vogliono commemorare per non perdere occasione di confondere un elettorato di pensionati storditi dalle loro gincane mediatiche e falso identitarie.
Non sono neppure le questioni storiche tuttavia, palesi ed ingombranti per loro, ma la macelleria sociale che hanno attuato in anni di governi più di destra degli alter-ego, con atti chiari a favore dei padroni, dall’invenzione del precariato, la cancellazione dell’art.18, la svendita della sanità pubblica, della scuola, la soppressione del diritto ad abitare, gli scempi come la legge Fornero e tanto altro a dire che il 21 gennaio, quando si commemorerà la nascita del partito dei Gramsci, dei Secchia e dei Barontini, per andare nel locale, nato per difendere le classi popolari che questi signori hanno tradito per strizzare l’occhio alle etile finanziarie e diventare appetibili nei quartieri bene, questi signori debbono stare attenti che non siano le stesse masse popolari che con noi hanno aperto un cammino vero di rinnovamento e rinvigorimento delle stesse idee, con lo stesso simbolo con cui il partito comunista del 21 gennaio aveva aperto un cammino di riscatto, e che loro hanno cancellato, a ricordargli che ormai non c’è più spazio per i situazionismi di sorta.
Giù le mani da un’identità che non vi appartiene da ormai trent’anni quindi, la vostra dimensione è quella attuale, dove si leggono interventi come quelli citati in apertura di vostri dirigenti, e dove ex-grillini e ex-leghisti, o Fd’I si interscambiano con voi sui banchi dei consigli, dove si vedono gli inciuci con i Verdini di turno, tutte robe che con i signori con la S maiuscola, come quelli citati, come i Badaloni e i Diaz, per parlare di Livorno, avevano davveri poco a che fare.
Il 21 gennaio è dei comunisti, voi non solo non lo siete più, non lo siete nemmeno mai stati evidentemente.
Lenny Bottai – Segretario PC Livorno